La
preoccupazione monta tra i genitori degli alunni della scuola elementare di
Fontana, dopo l’affollata riunione tenutasi ieri, martedì 24 giugno, per
discutere il futuro del plesso scolastico. L’incontro, convocato per illustrare
le criticità operative dell’istituto, ha finito per sollevare timori sempre più
concreti circa una possibile chiusura, seppure non ancora formalmente
annunciata.
Al
momento la scuola conta su tre classi attive e un organico limitato: tre insegnanti e un
solo collaboratore scolastico. Una composizione minima che, secondo quanto
emerso durante la riunione, non sarebbe sufficiente a garantire la continuità
didattica e la sicurezza in tutte le condizioni.
Particolarmente
allarmante, per le famiglie, è stato l’esempio citato dai referenti scolastici:
nel caso di assenza di un’insegnante, gli alunni verrebbero distribuiti tra le
altre due classi. Se invece mancassero due docenti contemporaneamente –
eventualità non infrequente durante il periodo influenzale – la gestione
ricadrebbe interamente sulla sola insegnante presente, che si troverebbe a
dover gestire tre classi contemporaneamente, con evidenti criticità in termini
di sorveglianza, di sicurezza e di qualità dell’insegnamento.
Pur
non essendo stata comunicata alcuna decisione ufficiale circa una chiusura, la
semplice esposizione delle difficoltà logistiche e organizzative è stata
percepita da molti genitori come un segnale preoccupante, un possibile preludio
alla dismissione della struttura.
I
rappresentanti dei genitori hanno ribadito con forza la loro contrarietà
all’eventuale chiusura, sottolineando l’alto livello educativo garantito dalla
scuola e il contesto ambientale particolarmente favorevole all’apprendimento.
“Non vogliamo nemmeno sentir parlare di chiusura,” è stato il commento unanime
emerso al termine dell’incontro. E' stato ribadito inoltre la
contrarietà alla chiusura sottolineando: “L’ambiente ideale e la serenità
logistica assicurano una didattica efficace grazie a insegnamenti pratici in
natura. I bambini della scuola frequentandola sono molto migliorati”.
Un
secondo collaboratore scolastico potrebbe attutire le difficoltà di gestione e
a tal proposito dall’assemblea è giunta la proposta di ricercare le risorse
necessarie per sostenere l’impegno economico per il secondo collaboratore anche
con l’avvio di sottoscrizioni pubbliche. Ipotesi che è stata ritenuta
irrealizzabile.
Nel
corso dell’incontro è stato inoltre evidenziato come l’eventuale chiusura della
scuola rappresenterebbe un grave impoverimento per la frazione, da tempo
impegnata nel tentativo di migliorare i propri servizi.
Nel
frattempo, le famiglie chiedono risposte chiare e soluzioni concrete da parte
delle istituzioni, per tutelare un presidio educativo considerato fondamentale
per il territorio.
A
tal fine l’assemblea si è conclusa con l’impegno a convocare un nuovo incontro
entro quindici giorni, con l’obiettivo di valutare soluzioni concrete per
scongiurare la chiusura del plesso scolastico.
«In questo secondo appuntamento – ha spiegato il
sindaco , Roberto Parmeggiani ( nella foto) , presente all’incontro in rappresentanza
dell’amministrazione comunale di Sasso Marconi – vogliamo capire cosa serve
realmente e quale sarebbe il costo da sostenere per garantire la continuità
didattica a Fontana. Se le risorse disponibili lo permetteranno e se vi saranno
le condizioni per tenere attiva la scuola, è nostro dovere farlo».
Il primo cittadino ha sottolineato la necessità di una pianificazione a lungo termine: «Sasso Marconi, anche grazie ai nuovi insediamenti abitativi, conta ben 90 neonati. È quindi indispensabile sviluppare una visione organizzativa pluriennale, che eviti di ritrovarsi ogni anno nella stessa situazione di incertezza, aggravata dai continui tagli alle risorse scolastiche, con gravi disagi per il personale e forti apprensioni da parte delle famiglie».
Sulla questione è intervenuto anche
Morris Battistini ( nella foto), vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, interpellato
da alcuni cittadini di Marzabotto i cui figli frequentano la scuola di Fontana.
Dopo un lungo confronto telefonico con la dirigente scolastica dell’Istituto
comprensivo di Sasso Marconi, Nicoletta Mori, Battistini ha dichiarato: «La
sede scolastica di Fontana non deve chiudere, perché garantisce un servizio
molto apprezzato. Mi attiverò affinché le rappresentanze del mio partito, sia
in Regione che in Parlamento, si mobilitino per individuare le risorse
necessarie a proseguire l’attività didattica».

2 commenti:
Dobbiamo spendere 700mld in armi, la scuola può chiudere...
é da quando mio figlio faceva le elementari a Fontana nel 2003 che il plesso doveva chiudere, certo allora c'erano più studenti ma la dirigenza scolastica ogni anno cerca di eliminare questa sede storica fondata in tempi più civili.
Posta un commento