Questa
mattina cittadini, rappresentanti istituzionali e attivisti si sono ritrovati
presso l’Ospedale di Bazzano per ribadire con forza la centralità della sanità
pubblica e la necessità di preservare presidi e servizi sanitari nei territori,
in particolare nelle aree più periferiche e complesse.
La mobilitazione nasce dalla
crescente preoccupazione per lo stato della sanità pubblica, messa a dura prova
dai continui tagli ai finanziamenti operati dal Governo Meloni. Una politica di
riduzione delle risorse che rischia di compromettere l’accesso universale alle
cure, soprattutto nei territori come quello della Valsamoggia, che si estende
tra aree montane e pianeggianti, e che negli ultimi anni ha visto un
significativo aumento di popolazione, con l’arrivo di giovani coppie e famiglie
anche da fuori comune.
"È fondamentale che i servizi
sanitari rimangano un punto fermo per le nostre comunità", hanno
dichiarato alcuni dei partecipanti. "In un contesto come il nostro, dove
la distanza dai grandi centri urbani può trasformarsi in un ostacolo per
l’accesso alle cure, il mantenimento e il potenziamento dei presidi sanitari locali
non è solo una questione di efficienza, ma di giustizia sociale."
Pur riconoscendo l’esigenza di una
riorganizzazione del sistema sanitario, i promotori dell'iniziativa
sottolineano come qualsiasi processo di riassetto non possa prescindere da un
confronto reale e trasparente con i cittadini e i territori. "Ogni
decisione che riguarda la salute pubblica deve partire dall’ascolto. Serve
un’interlocuzione strutturata con le comunità locali prima di qualsiasi
intervento da parte delle istituzioni", affermano.
La difesa della sanità pubblica,
secondo i promotori del presidio, non può diventare un tema secondario o
sacrificabile sull'altare del bilancio. Al contrario, rappresenta un
investimento strategico per il futuro, per garantire equità, coesione sociale e
diritti fondamentali a tutti, indipendentemente dal luogo in cui si vive.
Inviato da Dubbio: post del PD bolognese

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