Coldiretti
informa:
Si
tratta di un pacchetto di interventi per rilanciare la filiera
che si spalmeranno fino al 2030. Per il triennio 2020-2022 è
disponibile un budget di 30 milioni per l’aiuto de minimis al grano
a cui si aggiungono 10 milioni per il 2019.
Altre
priorità sono l’etichetta con l’indicazione dell’origine della
materia e la trasparenza del prezzo. Per quanto riguarda l’etichetta
il ministro Bellanova ha detto che si tratta di “un
provvedimento che garantisce informazioni trasparenti al consumatore
e può aiutare a valorizzare proprio i rapporti tra chi trasforma e
chi coltiva. Incontrerò presto la nuova Commissaria europea alla
Salute anche per un confronto su questo aspetto”.
Sarà
poi avviata in via sperimentale la Commissione unica nazionale (Cun)
del grano che dovrà formulare un prezzo indicativo nazionale.
E’
stato anche stanziato un milione per campagne promozionali per
sensibilizzare i consumatori sulle qualità della pasta italiana.
Si
punta anche sull’innovazione sia per quanto riguarda la
coltivazione con investimenti in ricerca e agricoltura di
precisione, sia sulle strutture di stoccaggio. Il piano farà
leva infine sullo sviluppo sostenibile, la lotta agli sprechi
alimentari e il sostegno agli indigenti.
Il
piano è in linea con le richieste della Coldiretti che aveva
indicato l’avvio della Cun e la conferma dell’etichetta con
l’indicazione dell’origine, ma anche la modernizzazione dei
centri di stoccaggio tra le priorità per sostenere la
coltivazione di grano duro in Italia che è scesa sotto 4
milioni di tonnellate, in riduzione del 5% rispetto al 2018.
L’Italia
– ha infatti sottolineato la Coldiretti – è il principale
produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla
pasta su una superficie coltivata scesa a 1,2 milioni di ettari
concentrati nell’Italia meridionale, soprattutto in Puglia e
Sicilia che da sole rappresentano circa il 40% della produzione
nazionale. Tutto questo mentre si registra – ha concluso
l’organizzazione agricola - una decisa svolta sovranista
della pasta con la nascita e la rapida proliferazione di marchi che
garantiscono l’origine italiana del grano impiegato grazie
all’entrata in vigore nel febbraio 2018 dell’obbligo
dell’indicazione dell’origine in etichetta”.
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