mercoledì 20 novembre 2019

Furio DETTI presenta a San Benedetto Val di Sambro



Riceviamo:

La chimica e i genocidi del Novecento, l’epica omerica e gli internet café di Shibuya, Michelangelo e i gatti passando per Ezra Pound, i NoTav e il Kendo, compatti come lattine di un distributore automatico di versi. Un diario di viaggio fatto di pacati armistizi con l’imprevisto e l’imprevedibile: la Porta rossa.
[Dalla quarta di copertina]
Una silloge poetica unitaria che ha nella disomogeneità e nell’alterità, spesso imposta e fortuita, ma mai alienante, la sua cifra. I registri formali, stilistici, i riferimenti e le tematiche si incrociano in un caleidoscopio in cui l’identità personale e umana dell’io poetico e narrante si frantuma e si ricompone senza sosta per raccontare un percorso di esperienze: il Giappone, la cronaca quotidiana, le occasioni liriche e l’epica dei nostri giorni. Dall’haiku alla Sestina lirica, dal sonetto alla canzone a schema libero, dall’endecasillabo al metro libero, Furio DETTI racconta l’avventura urbana vissuta a cavallo tra 2007 e 2010 usando una pluralità di strumenti e di suggestioni. Tutto ruota intorno al tentativo di mantenere intatto il proprio sentimento poetico, e di misurarlo alle sfide della modernità, spesso aggressiva e mai condiscendente. Il correlativo oggettivo della silloge è la porta rossa del castello di Shuri, Okinawa: segno liminare, di attraversamento fausto e vincolante.
Nel segno dei maestri del verso: Pound, Bukowski, D’Annunzio e Yeats, più Mishima, la cui eredità è evocata nel testo.

L’opera è stata presentata ufficialmente al Salone del Libro di Torino 2019 presso lo Stand della Regione Marche nel calendario ufficiale durante le celebrazioni del bicentenario de L’Infinito di Leopardi. L’opera è edita da Le Mezzelane, Santa Maria Nuova, AN, 2019; 96 pagg. con calligrafie dell’Autore a corredo delle poesie.

Dicono del libro
«L’autore spazia tra differenti temi e moduli stilistici, rendendo al lettore l’idea di un percorso letterario e personale piuttosto complesso, tra prese di posizione impegnate e quotidianità, generi mutuati dalla cultura giapponese, metrica tradizionale e verso libero.»

«Akamon si rivela una raccolta poetica di grande complessità, sia dal punto di vista dei contenuti, sia dello stile, data l’ampia gamma di strumenti metrici e linguistici cui l’autore ricorre.»

«uso di rime e assonanze (ad es: …dalla folla,/ il freddo che sorprende, il caldo – colla/ viscosa che si versa – sulla frolla/ città…), strumenti linguistici che il poeta dimostra in ogni caso di saper maneggiare con disinvoltura.»

Bruna Bianchina, Bellami.it

«Viviamo in un mondo caotico, veloce, in un frullatore di notizie, immagini, azioni e Furio Detti lo capisce, lo respira e lo scrive.»

«Tutto è piegato al proprio volere, con abilità, maestria e tecnica. E', tra le opere contemporanee, un raro esempio in cui il verso libero non spadroneggia; ne consegue una musicalità piacevole e un ritmo quasi sempre serrato, che accompagna la lettrice e il lettore come una marcia.»

«Il poeta si giostra tra italiano e inglese senza nessun problema e sfruttando ottimamente le qualità linguistiche di entrambi.»

«Regnano Bukoswki e D'Annunzio, il primo per la vivacità e per lo stile pulp, se non addirittura punk in certi punti e il secondo per l'estrema attenzione formale che va, in alcuni punti, a scapito del contenuto. Lettura interessante e modernissima...»

Paolo Tognola, librierecensioni.com

Furio DETTI, classe 1972, tosco-istriano, vive e lavora in provincia di Bologna, in una torre del Tre-Quattrocento, oggetto di un progetto artistico chiamato The Rook. Scrive, insegna, fotografa e disegna. Ama i libri, una papera e una gatta, impugna una katana, stende articoli e traduzioni, presenta Shakespeare agli studenti e lo usa per insegnare (con una didattica da lui elaborata). Crede in Mishima, negli Eroi e esplora parola e immagine.
Critico e traduttore ha pubblicato poesie sulla rivista “Soglie”, “Kamen”, “Il Giornale della Mezzanotte” (inserto di Armunia Festival Costa degli Etruschi) e ha pubblicato in antologia con l’editore ZonaFranca. Si occupa di didattica e teatro con gli studenti delle scuole secondarie inferiori (Laboratorio “Teatreuropeo” – Compagnia All’Impresa della Locusta, Peccioli - PISA). Uscito con la poesia Una Poesia alla Carver, su “Gradiva. International Journal of Italian Poetry”, n.52 Autumn 2017, Olschki editore. Ha vinto numerosi premi letterari.

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