A
seguito di segnalazione dell'Azienda USL di Bologna, e dopo le
indagini svolte dal locale Comando Carabinieri per la Tutela della
Salute N.A.S, il Tribunale di Bologna ha disposto la misura
interdittiva della sospensione dall'esercizio dell'attività di uno
specialista ambulatoriale che, nello svolgimento delle sue funzioni
ha prospettato, a diversi pazienti, interventi presso il rispettivo
ambulatorio privato, peraltro risultato privo di autorizzazione
sanitaria.
Le indagini, riguardanti il periodo agosto 2017 - luglio 2019, hanno accertato molteplici episodi in cui il professionista, comunicando falsi tempi d'attesa nelle liste del SSN e sostenendo di poter eseguire solo privatamente gli interventi, indirizzava i pazienti presso il suo studio.
I capi d'accusa sono l'abuso d'ufficio continuato e l'aver aperto e mantenuto in esercizio un ambulatorio privato senza la speciale e necessaria autorizzazione sanitaria.
L'Azienda, oltre a dare avvio ai predetti accertamenti, ha anche avviato l'iter di procedimento disciplinare in capo al professionista convenzionato, già sospeso dall'attività in forza di specifica ordinanza del Tribunale.
Le indagini, riguardanti il periodo agosto 2017 - luglio 2019, hanno accertato molteplici episodi in cui il professionista, comunicando falsi tempi d'attesa nelle liste del SSN e sostenendo di poter eseguire solo privatamente gli interventi, indirizzava i pazienti presso il suo studio.
I capi d'accusa sono l'abuso d'ufficio continuato e l'aver aperto e mantenuto in esercizio un ambulatorio privato senza la speciale e necessaria autorizzazione sanitaria.
L'Azienda, oltre a dare avvio ai predetti accertamenti, ha anche avviato l'iter di procedimento disciplinare in capo al professionista convenzionato, già sospeso dall'attività in forza di specifica ordinanza del Tribunale.
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