Ci
è stato inviato:
Il
Comune di San Benedetto Val di Sambro fa gli sconti
sugli oneri
di urbanizzazione: per
le opere di urbanizzazione primaria, residenziali o produttive, è
previsto uno sgravio fiscale che può arrivare al 25%.
Esse comprendono quelle attrezzature che rendono possibile l’uso
degli edifici: strade residenziali, aree di sosta, fognature, rete
idrica, rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas,
pubblica illuminazione, piccoli spazi di verde attrezzato al servizio
delle abitazioni.
Per
le opere di urbanizzazione secondaria invece i risparmi sul costo
degli oneri possono arrivare al 75% (si
fa riferimento qui a tutte quelle attrezzature che rendono
l’insediamento funzionale per gli abitanti: gli asili nido e le
scuole materne, le scuole dell’obbligo, i mercati di quartiere, gli
edifici per i servizi religiosi, gli impianti sportivi, le
attrezzature per attività ricreative, culturali, sociali, sanitarie
ed amministrative, le aree verdi di quartiere).
Il
precedente Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) era stato adottato
dal Consiglio Comunale di San Benedetto Val di Sambro nell'aprile
2014: se da parte dei cittadini non erano state formulate
osservazioni e l'Ufficio Tecnico Comunale aveva proposto alcuni
interventi migliorativi volti ad evitare ambiguità, la Città
Metropolitana di Bologna invece aveva manifestato alcune riserve
piuttosto specifiche a cui è stata data risposta puntuale, con
l'obiettivo di garantire la tutela paesaggistica ed ambientale
ed il rispetto delle norme nazionali e regionali.Un'altra importante novità del regolamento riguarda le case sugli alberi, cioè unità abitative destinate ad integrare l’offerta turistica mediante forme di ospitalità a stretto contatto con la natura. Pensate principalmente per ospitare visitatori per esempio da parte degli agriturismi, queste case sono costituite almeno da un locale adibito a stanza da letto e da un bagno privato completo di impianti igienici, per una superficie complessiva compresa fra i 12 e i 35 metri quadrati. Non è consentita la realizzazione di locali o di vani adibiti a cucina, e nemmeno l'uso di plastica o materiali imitativi del legno: devono essere costruite con l’impiego di materiale naturale, con elementi modulari e facilmente smontabili, per assicurare la reversibilità dell’intervento.
Alessandro Santoni |
Le case sugli alberi dovranno essere realizzate su un unico livello ad una altezza minima di 2,5 metri, ad una distanza minima di dieci metri l’una dall’altra, con la possibilità di realizzare non più di due unità abitative contigue se la superficie utile complessiva delle due unità è comunque inferiore a 50 mq.
5 commenti:
Quella delle case sugli alberi è una boiata pazzesca, se non l'avessi letto di persona l'avrei presa per una barzelletta. Ma il comune di San Benedetto val di Sambro da che razza di gente è governato? Gli elettori di questo comune sono sicuri di aver votato nel modo migliore?
Le case sugli alberi sono un ottimo incentivo al turismo.
Bene ha fatto il comune di San Benedetto val di Sambro e mi auguro che altri comuni
dell'Appennino bolognese lo facciano.
Chissà cosa ne pensa la Corte dei Conti di questi sgravi sugli oneri...
Invece hanno fatto bene, sono sulla via giusta, nessuna attività imprenditoriale nascerà se non si attua una detassssazione corposa, il futuro ce lo avete rubato, adesso lasciateci fare in santa pace qualche lavoro con cui potremo sfamarci, perchè abbiamo fame e non moriremo per mantenere la vostra poltrona lucida.
Hanno avuto capacità di lungimiranza non indifferente, in alcuni paesi del mondo, si può abitare qualsiasi cosa, un aereo dismesso, un panfilo tirato a secco, un treno, un autobus, un tubo di cemento avanzato dalla produzione di un ponte, insomma qualsiasi cosa, da noi è impossibile fare tutto, per limitementale degli addetti all'ufficio tecnico e per il vuoto mentale dei nostri amministratori (San Benedetto a parte), qualcuno nel mondo ha deciso di vivere all'interno di un jet di 30 metri, da noi diventerebbero matti per capire come si dovrebbe accatastare e come tassarla, in italia sei libero di non fare niente e morire di fame.
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