giovedì 5 giugno 2025

Nasce ufficialmente la Rete della Via del Ferro: un nuovo volano per l’Appennino Tosco-Emiliano

 


di Righi Fabio,

A.R.C.A. Appennino bolognese

https://youtu.be/vUc2IZ2nDLM


GAGGIO MONTANO – 25 maggio 2025. È stato ufficialmente lanciato il progetto “Rete della Via del Ferro”, iniziativa che unisce oltre 45 realtà – tra associazioni, imprese, cittadini e volontari – con l’ambizioso obiettivo di valorizzare il ricco patrimonio storico, culturale e ambientale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Il progetto, fondato sulla riscoperta della civiltà etrusca e dell’antica Via del Ferro, punta a trasformare questi elementi in leve strategiche per lo sviluppo turistico del territorio. Durante l’incontro inaugurale, sono stati presentati diversi progetti già in fase avanzata.

I progetti in campo

Tra le iniziative più significative:

·         Tour archeologico in treno (in collaborazione con Trenitalia): un’offerta culturale e sostenibile che collega città d’arte e borghi montani sfruttando le linee Direttissima e Porrettana. Il via è previsto entro il primo anno.

·         Archeo Bike Tour: circuito cicloturistico che integra storia, natura ed enogastronomia, toccando musei, aree archeologiche, agriturismi e ristoranti lungo il tracciato della Via del Ferro.

·         Sentiero della Via del Ferro: itinerario escursionistico in fase di sviluppo che collegherà 25 siti archeologici di interesse nazionale, da costa a costa, lungo l’antico tracciato etrusco.

Un confronto ricco di idee e proposte

All’incontro hanno preso parte numerosi esperti e operatori del territorio, che hanno arricchito il dibattito con contributi concreti:

·         Emilia Gramiglia, archeologa, ha sottolineato l’urgenza di valorizzare la ricchezza archeologica dell’Appennino, spesso trascurata.

·         Irene Squarotti ha raccontato il successo del recupero del borgo di Chiapporato, oggi centro culturale e struttura ricettiva.

·         Katia Rindone (Teuta Nertobacos) ha annunciato l’evento “La Festa di San Giovanni” del 22 giugno presso la canonica, confermando la volontà di collaborare alla rete.

·         Davide Zannoni (Posti del Cuore) ha ribadito l’importanza di un’offerta turistica professionale, capace di attrarre anche visitatori internazionali.

·         Paola Campori ha lanciato un monito contro la speculazione energetica eolico-industriale, rilanciando il tema della tutela ambientale.

·         Gianni Serrantini, docente e coltivatore, ha evidenziato la scarsa conoscenza del valore storico dell’Appennino, presentando due sue pubblicazioni dedicate al territorio.

·         Giuseppe Simoni (CAI Bologna, gruppo MTB) ha illustrato la ciclovia “Sulle tracce degli Etruschi”.

·         Roberto Graffietti, grafico e albergatore, ha sottolineato il divario nella promozione turistica rispetto ad altre regioni italiane.

·         Fabiana Magnani, scrittrice, ha proposto la Rocchetta Mattei come simbolo dell’identità bolognese, criticando l’assenza di sinergie con le realtà locali.

·         Luca Morini, ricercatore, ha segnalato il ritrovamento di un tratto originale della Via del Ferro sul monte Vigese.

·         Marco Mastacchi e Marta Evangelisti, consiglieri regionali, hanno manifestato pieno sostegno al progetto, sottolineando le ricadute occupazionali e culturali.

·         Maria Gloria Stefanini (Confedilizia) ha sollevato la necessità di tutelare il Museo Morandi di Grizzana, proponendone l’integrazione nel cammino.

·         Vincenzo Speghini, imprenditore, ha evidenziato l’urgenza di recuperare gli edifici pubblici abbandonati, anche in chiave produttiva.

·         Pietro Lanciotti, esperto di cammini, ha offerto la propria esperienza per sviluppare un modello di turismo lento e sostenibile.

·         L’artista Marina, l’archeologa Valentina Barbarini e il direttore museale Giuseppe Augelli hanno arricchito il dibattito con proposte e richiami alla valorizzazione culturale e alla promozione internazionale.


Alla Rete della Via del Ferro collaborano numerosi esperti, associazioni e promotori territoriali, molti dei quali già attivi con il gruppo di volontariato A.R.C.A. Appennino Bolognese. Tra i membri figurano agronomi, storici, artisti, guide ambientali, albergatori, ricercatori e professionisti della comunicazione, oltre a esponenti istituzionali e operatori culturali.

Un appello alle istituzioni

Con progetti concreti già avviati, un’ampia rete di risorse umane e una visione chiara, la Rete della Via del Ferro si propone come motore di rilancio per l’Appennino. Gli organizzatori chiedono il sostegno attivo delle istituzioni – locali, regionali e nazionali – per consolidare e amplificare l’impatto del progetto, e sollecitano una presa di posizione contro ostacoli burocratici o interessi contrari al bene comune.

La rinascita dell’Appennino passa da qui: dalla valorizzazione delle sue radici, delle sue comunità e del suo paesaggio.

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