di Righi Fabio,
A.R.C.A. Appennino bolognese
GAGGIO MONTANO – 25 maggio 2025. È stato ufficialmente lanciato il progetto “Rete della Via del Ferro”, iniziativa che unisce oltre 45 realtà – tra associazioni, imprese, cittadini e volontari – con l’ambizioso obiettivo di valorizzare il ricco patrimonio storico, culturale e ambientale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Il progetto, fondato sulla riscoperta della civiltà etrusca e dell’antica Via del Ferro, punta a trasformare questi
elementi in leve strategiche per lo sviluppo turistico del territorio. Durante
l’incontro inaugurale, sono stati presentati diversi progetti già in fase
avanzata.
I progetti in campo
Tra le iniziative più significative:
·
Tour archeologico in treno (in collaborazione con Trenitalia):
un’offerta culturale e sostenibile che collega città d’arte e borghi montani
sfruttando le linee Direttissima e Porrettana. Il via è previsto entro il primo
anno.
·
Archeo Bike Tour: circuito cicloturistico che integra
storia, natura ed enogastronomia, toccando musei, aree archeologiche,
agriturismi e ristoranti lungo il tracciato della Via del Ferro.
·
Sentiero della Via del Ferro: itinerario escursionistico in fase
di sviluppo che collegherà 25 siti archeologici di interesse nazionale, da
costa a costa, lungo l’antico tracciato etrusco.
Un confronto ricco di idee e proposte
All’incontro hanno preso parte
numerosi esperti e operatori del territorio, che hanno arricchito il dibattito
con contributi concreti:
·
Emilia Gramiglia, archeologa, ha sottolineato
l’urgenza di valorizzare la ricchezza archeologica dell’Appennino, spesso
trascurata.
·
Irene Squarotti ha raccontato il successo del
recupero del borgo di Chiapporato, oggi centro culturale e struttura ricettiva.
·
Katia Rindone (Teuta Nertobacos) ha annunciato
l’evento “La Festa di San Giovanni” del 22 giugno presso la canonica,
confermando la volontà di collaborare alla rete.
·
Davide Zannoni (Posti del Cuore) ha ribadito
l’importanza di un’offerta turistica professionale, capace di attrarre anche
visitatori internazionali.
·
Paola Campori ha lanciato un monito contro la
speculazione energetica eolico-industriale, rilanciando il tema della tutela
ambientale.
·
Gianni Serrantini, docente e coltivatore, ha
evidenziato la scarsa conoscenza del valore storico dell’Appennino, presentando
due sue pubblicazioni dedicate al territorio.
·
Giuseppe Simoni (CAI Bologna, gruppo MTB) ha
illustrato la ciclovia “Sulle tracce degli Etruschi”.
·
Roberto Graffietti, grafico e albergatore, ha
sottolineato il divario nella promozione turistica rispetto ad altre regioni
italiane.
·
Fabiana Magnani, scrittrice, ha proposto la
Rocchetta Mattei come simbolo dell’identità bolognese, criticando l’assenza di
sinergie con le realtà locali.
·
Luca Morini, ricercatore, ha segnalato il
ritrovamento di un tratto originale della Via del Ferro sul monte Vigese.
·
Marco Mastacchi e Marta Evangelisti, consiglieri regionali, hanno
manifestato pieno sostegno al progetto, sottolineando le ricadute occupazionali
e culturali.
·
Maria Gloria Stefanini (Confedilizia) ha sollevato la
necessità di tutelare il Museo Morandi di Grizzana, proponendone l’integrazione
nel cammino.
·
Vincenzo Speghini, imprenditore, ha evidenziato
l’urgenza di recuperare gli edifici pubblici abbandonati, anche in chiave
produttiva.
·
Pietro Lanciotti, esperto di cammini, ha offerto la
propria esperienza per sviluppare un modello di turismo lento e sostenibile.
·
L’artista
Marina, l’archeologa Valentina Barbarini e il direttore
museale Giuseppe Augelli hanno
arricchito il dibattito con proposte e richiami alla valorizzazione culturale e
alla promozione internazionale.
Alla Rete della Via del Ferro collaborano
numerosi esperti, associazioni e promotori territoriali, molti dei quali già
attivi con il gruppo di volontariato A.R.C.A. Appennino Bolognese. Tra i membri
figurano agronomi, storici, artisti, guide ambientali, albergatori, ricercatori
e professionisti della comunicazione, oltre a esponenti istituzionali e
operatori culturali.
Un appello alle istituzioni
Con progetti concreti già avviati,
un’ampia rete di risorse umane e una visione chiara, la Rete della Via del
Ferro si propone come motore di rilancio per l’Appennino. Gli organizzatori
chiedono il sostegno attivo delle
istituzioni – locali, regionali e nazionali – per consolidare e
amplificare l’impatto del progetto, e sollecitano una presa di posizione contro
ostacoli burocratici o interessi contrari al bene comune.
La rinascita dell’Appennino passa da qui: dalla valorizzazione delle sue radici, delle sue comunità e del suo paesaggio.

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