Tecnico di radiologia incastrato dal DNA.
I Carabinieri hanno denunciato un tecnico di radiologia, incensurato, di anni
49, residente a Bologna, accusato del reato di violenza sessuale.
I fatti che hanno portato alla denuncia risalgono al mese di marzo scorso, quando una giovane sportiva si rivolge a una struttura sanitaria polispecialistica situata in Provincia per svolgere alcuni accertamenti, tra cui una radiografia lombosacrale.
Durante quest’esame, il tecnico di radiologia, dopo aver fatto accomodare
la paziente sul lettino nella posizione che diceva essere più congeniale per
eseguire il test, ha iniziato a palpeggiare la ragazza sul seno, per poi
abbassarle velocemente le mutandine e praticando sesso orale per alcuni
secondi, giusto il tempo necessario affinché la povera ragazza realizzasse le
intenzioni del sanitario.
Sebbene paralizzata dalla situazione, la ragazza trova la forza di
rivestirsi e allontanarsi velocemente dalla stanza.
È stata un’infermiera che opera nella medesima struttura, alla vista della
giovane, pallida e spaventata, a chiedere cosa fosse successo e a chiamare
subito i Carabinieri.
Questi ultimi giunti sul posto attivano il protocollo previsto dal “Codice
Rosa”, mentre il tecnico di radiologia nega ogni addebito.
Qualche settimana dopo, tuttavia, invitato a comparire nuovamente in
caserma, ammette le proprie responsabilità, anche a fronte dell’esito
inconfutabile degli esami biologici che avevano rilevato un profilo genetico
corrispondente al suo DNA sulle parti intime della ragazza.
Il sanitario ha riferito di essere pentito per quanto successo e
disponibile a chiedere perdono e risarcire il danno cagionato alla giovane
vittima.
Dal Comando Provinciale Carabinieri
Bologna
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