55.000 euro dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna al progetto promosso dall’Accademia Nazionale di Agricoltura che coinvolge 75 studenti e studentesse delle classi quarte e quinte dell’Istituto Superiore “Arrigo Serpieri” di Bologna, e delle sue sedi dislocate nelle colline e montagne bolognesi, gli istituti professionali per l’agricoltura e l’ambiente “Luigi Noè” di Loiano e “Benito Ferrarini” a Sasso Marconi.
L’Accademia Nazionale di
Agricoltura annuncia che la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha
deliberato un finanziamento di 55.000 euro a sostegno del progetto Attività
formative e di orientamento per uno sviluppo socio-economico dell’Appennino incentrato
sull’attivazione di corsi formativi e di orientamento per studenti delle
classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado a indirizzo
agrario e agroalimentare.
Il progetto si innesta in un percorso di investimento che la Fondazione del Monte ha attivato a sostegno dei territori della fascia appenninica bolognese e di quelle realtà impegnate a valorizzarne le potenzialità al di là delle innumerevoli difficoltà, come il laboratorio di moda etica Cartiera, promotore del progetto “lavoro e Integrazione”, e la Comunità Slow Food del Grano dell’Alto Appennino tra Bologna e Firenze, con l’iniziativa “Dal Nord Europa al Nord Africa: un network internazionale di comunità”. I tre progetti, pur nella loro eterogeneità, hanno il comune obiettivo di innescare un concreto moto di sviluppo sociale, economico e culturale degli Appennini, incentivandone l’attrattività per le nuove generazioni.
L’iniziativa si
rivolge a 75 studenti e studentesse delle classi quarte e quinte dell’Istituto
Superiore “Arrigo Serpieri” di Bologna, e delle sue sedi dislocate nelle
colline e montagne bolognesi, gli istituti professionali per l’agricoltura e
l’ambiente “Luigi Noè” di Loiano e “Benito Ferrarini” a Sasso Marconi.
Le attività formative, attraverso lezioni teoriche, esercitazioni sul campo e visite guidate, mirano a fornire ai ragazzi che si avviano alla conclusione del loro percorso scolastico, gli strumenti per operare una scelta professionale consapevole, nell’ottica di un futuro lavorativo che possa riflettersi positivamente sullo sviluppo delle comunità locali. Il fine ultimo del progetto è quello, dunque, di catalizzare le capacità, la passione e lo spirito d’innovazione delle giovani generazioni verso un territorio che ha subito e continua a subire la vessazione della dimenticanza e dello spopolamento, ma che al contempo custodisce enormi potenzialità di crescita, mestieri artigiani da tramandare, antiche colture da recuperare, beni materiali e immateriali da valorizzare.
Nello specifico, i corsi si articoleranno in cinque
percorsi differenti: Gestione della castanicoltura e della sua realtà
produttiva, con riferimento al genere Castanea sativa Mill e
al contesto dell’Appennino bolognese; Contrasto all’erosione e
interventi di ingegneria naturalistica, per acquisire le conoscenze di base
riguardanti le cause e le condizioni che provocano l’erosione della superficie
del suolo; Viticoltura e frutticoltura di collina e di montagna,
una disamina delle specificità di queste pratiche in relazione a particolari contesti
morfologici e a nuove condizioni ambientali, climatiche e sociali; Organizzazione
e gestione del bosco: linee di azioni del nuovo TUFF. Il contributo degli
alberi nell’assorbimento della CO₂ per analizzare gli aspetti pratici
e i principi normativi basilari per una gestione sostenibile delle
foreste; Allevamenti zootecnici, benessere animale, filiere
lattiero-casearie per conoscere le informazioni principali
sull’allevamento e la cura degli animali e le nozioni relative alla filiera di
produzione, trasformazione e vendita di prodotti di origine animali.
Nessun commento:
Posta un commento