A Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini vietato accendere fuochi, proibita la pulizia di pascoli e terreni. Inasprite le sanzioni
Scatta da
oggi, sabato 25 giugno, per proseguire almeno fino alla
mezzanotte di venerdì 1° luglio, lo “stato di grave pericolosità” per
il rischio di incendi boschivi nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
É stabilito il divieto
assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille
o braci; sono anche vietati gli abbruciamenti di
residui vegetali e di stoppie. Nelle altre quattro province permangono le
regole previste dallo “stato di attenzione”.
In una riunione di
coordinamento è emersa la necessità di
dichiarare l’innalzamento del rischio incendi per le cinque province citate: lo
stato di grave pericolosità potrà essere prorogato, ed è
plausibile che il provvedimento sia presto esteso al resto della
regione. La situazione sarà nuovamente valutata martedì 28 giugno.
“Stiamo attraversano
un periodo complesso, lavoriamo contemporaneamente su più fronti- sottolinea
l’assessora regionale all’Ambiente e Protezione civile, Irene Priolo-.
Ora c’è anche questa particolare allerta per il rischio incendi boschivi; una
situazione legata indubbiamente anche alla grave siccità con cui ci dobbiamo
misurare. Quest’anno peraltro abbiamo anticipato la fase di attenzione; è la
prima volta che occorre adottare provvedimenti restrittivi di questo tipo
già in febbraio, anziché a fine primavera o inizio estate. Ed è per questo-
conclude Priolo- che è più che mai opportuno attenersi alle prescrizioni”.
All’aumento dei
divieti corrisponde un inasprimento delle sanzioni. Chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi può subire
sanzioni fino a 10mila euro. Sotto il profilo penale, è prevista la
reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio è doloso (provocato volontariamente);
ma anche se l’atto è solo colposo (causato in maniera involontaria), per
negligenza, imprudenza o imperizia, si può essere condannati a risarcire i
danni. Va ricordato che nei territori percorsi dal fuoco, nei successivi dieci
anni sono vietate la caccia, le attività agricole e la pastorizia.
Il provvedimento è
stato emanato dal direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza
territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini, d’intesa con la Direzione
regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.
Le motivazioni sono
l’aggravamento di una situazione già critica da mesi, esito finale di un
bilancio idrico assai negativo, dopo un lungo periodo caratterizzato da
scarsità di piogge e di neve e da temperature superiori alle medie stagionali.
Lo stato di grave pericolosità deriva da una valutazione tecnica, a cui
concorrono vari soggetti: il centro funzionale Arpae analizza la situazione
climatica e le previsioni meteo a medio termine (piogge e temperature attese,
intensità della ventilazione), misurando gli indici di suscettività e di
propagazione degli incendi; i Carabinieri Forestale valutano lo stato della
vegetazione, mentre i Vigili del Fuoco i dati sugli incendi effettivamente
registrati.
Sul sito web dell’Agenzia per la
sicurezza territoriale e la Protezione civile è pubblicato
un bollettino di informazione ai cittadini, secondo la logica
del codice colore, indicata dal Dipartimento nazionale della
Protezione civile.
Dal 1° luglio, presso
la sede dell’Agenzia, in viale Silvani a Bologna, tutti i giorni, compresi i
festivi, dalle 8 alle 20, sarà attiva la Sala operativa unificata
permanente.
In caso di avvistamento di
un incendio boschivo, occorre chiamare il 115 (Corpo nazionale
dei Vigili del Fuoco). Per la segnalazione di illeciti e di comportamenti a
rischio, il numero di riferimento è il 1515 (emergenza
ambientale dell’Arma dei Carabinieri-specialità Forestale).
Squadre dei Vigili del
Fuoco, dei Carabinieri forestali e del volontariato di Protezione civile sono
impegnate in attività di avvistamento, prevenzione, spegnimento incendi, e
repressione delle violazioni.
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