martedì 25 febbraio 2020

Marcello Bonvicini è il nuovo presidente di Confagricoltura Emilia Romagna

Vicepresidenti: Andrea Betti e Gianluca Vertuani
 
Sarà un reggiano, schietto e concreto, a condurre Confagricoltura Emilia Romagna nel prossimo triennio. L’assemblea dell’organizzazione agricola regionale, che si è svolta stamattina a Bologna nel rispetto dell'ordinanza emanata ieri dalla Regione Emilia Romagna, ha eletto il nuovo presidente, Marcello Bonvicini, che dal 2015 ricopre la stessa carica in Confagricoltura Reggio Emilia. «Sono orgoglioso di questo incarico. Il senso di appartenenza alla centenaria organizzazione agricola mi stimola a proseguire l’impegno sindacale. Ora lavorerò per dare risposte concrete alle 12 mila aziende associate della regione», ha detto fresco di nomina. 

Bonvicini che dal 1996 guida “La Libertà”, cooperativa agricola produttrice di cereali, barbabietole da zucchero, riso e orticole, con sede a Santa Vittoria di Gualtieri (RE), sarà affiancato dai vicepresidenti Andrea Betti, attuale numero uno di Confagricoltura Ravenna e produttore di vini con azienda di 20 ettari sulle colline di Riolo Terme e Gianluca Vertuani, al vertice di Confagricoltura Ferrara, che gestisce aziende agricole con terreni in provincia di Ferrara e di Rovigo.
 
Il neo presidente ha voluto ringraziare la past-president, Eugenia Bergamaschi, per l’attività sindacale svolta prima nel Modenese a capo dell’organizzazione provinciale e poi di Confagricoltura Emilia Romagna, ricordando le iniziative dell’imprenditrice a sostegno dell’innovazione e modernizzazione dell’agricoltura e per un sistema Italia altamente competitivo, ma anche l’accento posto sulla capacità di fare impresa e sulla necessità di guardare oltre confine finanche ai più lontani mercati di sbocco, per una reale crescita dell’agroalimentare del territorio.  
 
«Mi aspettano sfide dure - ha aggiunto infine Bonvicini – a partire dalla crisi del settore frutticolo passando attraverso le esigenze imprevedibili dell’agricoltura ai tempi del Climate Change, per finire con la pianificazione del Piano di sviluppo rurale e la rilevanza dell’azione sindacale da portare avanti in maniera coordinata su più tavoli dal regionale al nazionale fino a Bruxelles. Chiederemo alla nuova giunta di viale Aldo Moro di proseguire e intensificare il sostegno agli investimenti aziendali, soprattutto in strutture e conoscenza, e di affiancare le imprese nel processo di aggregazione per rafforzare la struttura dell’agrifood regionale e la capacità di penetrazione commerciale all’estero».
 

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