Riceviamo
Martedi
scorso, 26 marzo, si è tenuto a Roma, presso Unioncamere, il Bike Summit
2019, organizzato da Isnart, Unioncamere e Legambiente per fare il
punto sull’economia del cicloturismo in Italia. Durante la giornata
è stata illustrata la prima ricerca italiana sul Prodotto Interno
Bici (PIB) che ha evidenziato come i cicloturisti siano aumentati del
41% in cinque anni, dal 2013 al 2018, generando oggi un valore
economico pari a 7,6 miliardi di euro all’anno. Una cifra enorme
che arriva a quasi 12 miliardi di euro calcolando la produzione di
bici e accessori, delle ciclo-vacanze e dell’insieme delle
esternalità positive generate dai cittadini in
bicicletta.
"Effettuare un viaggio in sella ad una bicicletta è diventata una modalità di fare vacanza molto diffusa - commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - e risulta in crescita nelle preferenze dei turisti anche in Italia, nonostante molto spesso la ciclabilità nelle nostre città sia addirittura ostacolata. Le ciclovie e il turismo ciclabile rappresentano una straordinaria opportunità per il turismo, l’economia, l’occupazione, ma anche per le aree interne del nostro Paese. É necessario istituire un osservatorio per il cicloturismo in grado di produrre un flusso di dati che costituisca un valido supporto per le decisioni politiche - sottolinea Zampetti - in modo da continuare con decisione e rapidamente il percorso di realizzazione delle infrastrutture".
Commenta in modo positivo Tullio Berlenghi, capo segreteria tecnica del Ministro dell'Ambiente, sottolineando: "La rete delle Ciclo-Vie rappresenta un'opportunità strategica di sviluppo sostenibile del nostro Paese, come evidenziato dal rapporto Prodotto Interno Bici. Riteniamo importante investire in questa direzione promuovendo una mobilità sostenibile in aree urbane ed extra-urbane e l'organizzazione dell'offerta cicloturistica. Il Ministero dell'Ambiente, al di là della norma che attualmente lo coinvolge solo in parte, si sta adoperando in concerto con gli altri Ministeri per permettere la messa in atto di tali progettualità ed è significativo il crescente interesse da parte dei territori e delle Istituzioni locali, come quello suscitato per la Ciclo-Via Appenninica che ha coinvolto rappresentanti di tutta la Dorsale".
Presente all'incontro anche il Direttore Generale Vivi Appennino, Enrico Della Torre, che ha relazionato sullo stato di avanzamento e sugli sviluppi della Ciclo-Via Appenninica: "I dati illustrati sul cicloturismo in Italia ci confermano che la strada intrapresa sia quella giusta, tenendo in considerazione che ancora è da attuare l'intera rete delle Ciclo-Vie. È fondamentale accelerare e snellire norme e procedure su tutte le progettualità, in modo da realizzare con tempistiche certe i percorsi individuati. Alcuni territori, come quello dell'Appennino, necessitano di interventi repentini prima che le attività chiudano ed i borghi si spopolino completamente. Con il Ministero dell'Ambiente stiamo lavorando per avviare la cabina di regia della Destinazione Appennino e la revisione del percorso con l'obiettivo di posizionare per il 2020 la cartellonistica turistica. Considerando lo stato attuale del progetto e che la Ciclo-Via transita esclusivamente su strade secondarie a basso traffico, contiamo che l'attuale Governo possa portare a completamento questa prima fase sottolineando l'impegno nel rilanciare le aree interne ed innescando l'avvio di un piano di sviluppo per una parte d'Italia che per troppo tempo è stata abbandonata".
Entusiasta del risultato della giornata Roberto Di Vincenzo, Presidente di Isnart, che commenta: "Con questa giornata inauguriamo una nuova stagione per l’osservazione dei dati sul turismo. A partire dallo studio sull’economia del cicloturismo Isnart sta avviando nuove alleanze con specialisti di settore per dare conto, in maniera sempre più puntuale, dell’economia prodotta dai diversi tipi di turismo. A giugno presenteremo il nuovo osservatorio sul turismo del sistema camerale basato sull’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale". All'appuntamento hanno partecipato diversi soggetti imprenditoriali, associativi e istituzionali che si sono succeduti per ragionare dei requisiti qualitativi capaci di stimolare green economy e nuove forme di mobilità a partire dal progetto GRAB, l’anello ciclopedonale della Capitale, che ha fatto da apripista al Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche entrate finalmente a pieno titolo nella pianificazione delle infrastrutture prioritarie del Paese.
"Effettuare un viaggio in sella ad una bicicletta è diventata una modalità di fare vacanza molto diffusa - commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - e risulta in crescita nelle preferenze dei turisti anche in Italia, nonostante molto spesso la ciclabilità nelle nostre città sia addirittura ostacolata. Le ciclovie e il turismo ciclabile rappresentano una straordinaria opportunità per il turismo, l’economia, l’occupazione, ma anche per le aree interne del nostro Paese. É necessario istituire un osservatorio per il cicloturismo in grado di produrre un flusso di dati che costituisca un valido supporto per le decisioni politiche - sottolinea Zampetti - in modo da continuare con decisione e rapidamente il percorso di realizzazione delle infrastrutture".
Commenta in modo positivo Tullio Berlenghi, capo segreteria tecnica del Ministro dell'Ambiente, sottolineando: "La rete delle Ciclo-Vie rappresenta un'opportunità strategica di sviluppo sostenibile del nostro Paese, come evidenziato dal rapporto Prodotto Interno Bici. Riteniamo importante investire in questa direzione promuovendo una mobilità sostenibile in aree urbane ed extra-urbane e l'organizzazione dell'offerta cicloturistica. Il Ministero dell'Ambiente, al di là della norma che attualmente lo coinvolge solo in parte, si sta adoperando in concerto con gli altri Ministeri per permettere la messa in atto di tali progettualità ed è significativo il crescente interesse da parte dei territori e delle Istituzioni locali, come quello suscitato per la Ciclo-Via Appenninica che ha coinvolto rappresentanti di tutta la Dorsale".
Presente all'incontro anche il Direttore Generale Vivi Appennino, Enrico Della Torre, che ha relazionato sullo stato di avanzamento e sugli sviluppi della Ciclo-Via Appenninica: "I dati illustrati sul cicloturismo in Italia ci confermano che la strada intrapresa sia quella giusta, tenendo in considerazione che ancora è da attuare l'intera rete delle Ciclo-Vie. È fondamentale accelerare e snellire norme e procedure su tutte le progettualità, in modo da realizzare con tempistiche certe i percorsi individuati. Alcuni territori, come quello dell'Appennino, necessitano di interventi repentini prima che le attività chiudano ed i borghi si spopolino completamente. Con il Ministero dell'Ambiente stiamo lavorando per avviare la cabina di regia della Destinazione Appennino e la revisione del percorso con l'obiettivo di posizionare per il 2020 la cartellonistica turistica. Considerando lo stato attuale del progetto e che la Ciclo-Via transita esclusivamente su strade secondarie a basso traffico, contiamo che l'attuale Governo possa portare a completamento questa prima fase sottolineando l'impegno nel rilanciare le aree interne ed innescando l'avvio di un piano di sviluppo per una parte d'Italia che per troppo tempo è stata abbandonata".
Entusiasta del risultato della giornata Roberto Di Vincenzo, Presidente di Isnart, che commenta: "Con questa giornata inauguriamo una nuova stagione per l’osservazione dei dati sul turismo. A partire dallo studio sull’economia del cicloturismo Isnart sta avviando nuove alleanze con specialisti di settore per dare conto, in maniera sempre più puntuale, dell’economia prodotta dai diversi tipi di turismo. A giugno presenteremo il nuovo osservatorio sul turismo del sistema camerale basato sull’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale". All'appuntamento hanno partecipato diversi soggetti imprenditoriali, associativi e istituzionali che si sono succeduti per ragionare dei requisiti qualitativi capaci di stimolare green economy e nuove forme di mobilità a partire dal progetto GRAB, l’anello ciclopedonale della Capitale, che ha fatto da apripista al Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche entrate finalmente a pieno titolo nella pianificazione delle infrastrutture prioritarie del Paese.
2 commenti:
Sarebbe bello spiegare ai politici locali de noaltri, quelli di marzabotto, vergato e al luminare di Alto Reno Terme che è ora di puntare su questo tipo di turismo e non sulle auto vuote e camion che sfrecciano su e giù per una porrettana obsoleta. La bretelle che collega La valle del reno a quella del setta libererebbe finalmente la ss64 da un sacco di traffico, specialmente da quello pesante, rendendola adatta ad ospitare una vera ciclovia, che attraversa i paesi (così chi ha bisogno di esercizi commerciali presenti nei comuni come marzabotto o vergato li potrebbe raggiungere, volendo anche in bici) fino Pistoia, generando indotto, alberghiero, vendita e riparazione bici, attrazioni turistiche da e verso l'appennino e la rocchetta dove adesso bisogno sorbirsi 40 km di curve su una strada stravecchia.
La bretella non c'entra proprio niente. Anche se ci fosse, la Porrettana, per il suo tracciato e per i territori che attraversa, sarebbe ugualmente e fortemente attraversata dal traffico e comunque non credo proprio che sia il turismo ciclistico di lungo percorso quello che puo' dare nuovo impulso al turismo in un territorio pedemontano e montano. Finche' la valle resta abitata il traffico su gomma potra' essere soltanto ridotto, ma certamente mai al punto di fare della Porrettana una pista ciclabile. E forse meno male.
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