Dopo i furti in un istituto di Modena, 'colpiti i più deboli'
"Vorrei
che queste persone pensassero che anche i loro figli, quando tornano
a scuola, potrebbero trovare i vetri frantumati, il proiettore
scomparso, magari proprio nel giorno in cui avevano preparato una
ricerca a cui avevano lavorato tanto e che avrebbero dovuto mostrare
alla classe". È uno dei passaggi della lettera, pubblicata
dalla Gazzetta di Modena, che una studentessa di una scuola media
della città emiliana ha scritto appellandosi ai ladri che stanno
bersagliando il suo istituto. "Noi chiediamo - si legge - come
si possa arrivare a questo punto, colpendo i beni di tutta la
comunità: quanti ragazzi e ragazze avrebbero potuto trarre beneficio
da questi apparecchi elettronici, proiettori e computer che oggi non
ci sono più? Ad essere danneggiati sono soprattutto gli studenti che
a casa non possiedono questi strumenti, o coloro per i quali
rappresentano un modo diverso per apprendere. A volte sono studenti
disabili, per i quali questi strumenti sono indispensabili".
(ANSA)
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