venerdì 8 marzo 2019

Alla manifestazione del 9 marzo 'pro infrastrutture' ci saranno anche gli agricoltori


Le organizzazioni agricole saranno al fianco di Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana e Comune di Bologna, per sbloccare i lavori delle grandi opere: «L’avvio è improcrastinabile”, precisano, “ per la competitività dell’agrifood: Oltre il 30% del costo di un prodotto fresco va oggi alla logistica. Il mondo corre, noi restiamo fermi»
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Ci saranno anche le organizzazioni agricole, per rafforzare insieme la competitività e l’attrattività del sistema produttivo. È un fronte comune quello schierato dalle rappresentanze regionali di Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital - le sigle che costituiscono Agrinsieme Emilia Romagna -, che si uniranno alla manifestazione indetta per domani, sabato 9 marzo, nel capoluogo, da Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana e Comune di Bologna, per sbloccare i lavori di opere già autorizzate e finanziate come il Passante di mezzo di Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada regionale Cispadana.
«L’avvio dei lavori è improcrastinabile. Occorre rafforzare la rete viaria per migliorare la competitività dell’agrifood made in Italy, perché l’Emilia-Romagna è un crocevia strategico. Oltre il 30% del costo di un prodotto fresco va oggi alla logistica e quando la merce deve andare oltre confine, si rischia addirittura di perdere quote di mercato vitali in un momento congiunturale già difficile per i consumi interni: i nostri prodotti agricoli e alimentari hanno bisogno di ridurre oneri e fardelli. L’Italia è il fanalino di coda dei principali paesi europei per gap infrastrutturale. Il mondo corre, noi restiamo fermi». Così Eugenia Bergamaschi, presidente regionale di Confagricoltura, che sabato interverrà in rappresentanza delle organizzazioni agricole emiliano-romagnole.   
 

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