domenica 5 luglio 2020

FINESTRE SULLA FILOSOFIA




di Marco Leoni



ARISTOTELE


  La teoria dei luoghi Naturali e 
Dio come Motore immobile e pensiero di pensiero

 




 


 Lezione di Matteo Saudino, fantastico prof. Di filosofia

La lezione di oggi è dedicata a Dio.
Dio per Aristotele è la causa finale che regge il cosmo, l’universo, è il motore immobile che attira a sé tutto l’universo, è il motore che muove senza muoversi.
Come arriva Aristotele all’interno dell’opera “ la metafisica “ a dimostrare tale esistenza di Dio, l’esistenza di Dio come CAUSA PRIMA, l’esistenza di Dio come motore immobile?.
Come giunge ad elaborare questa teoria che avrà un successo millenario e nella scolastica medioevale in modo particolare ?
Tommaso D’ Aquino riprende tale dimostrazione dell’esistenza di Dio come causa prima del movimento e bisogna anche dire che tutta la scolastica Tomista, in modo particolare, è un riportare in auge il pensiero di Aristotele.
Ma la dimostrazione di Dio come causa prima del movimento dell’universo del cosmo, come causa finale di tutto è una dimostrazione che ancora oggi può piacere ai creazionisti, a coloro che pensano che debba esistere una causa prima, cioè che non si possa andare di causa in causa in causa all’infinito, ma debba esistere una causa prima che determini la realtà e non si accontentano tendenzialmente che questa causa sia il Big Bang, cioè un’esplosione primordiale.
Vediamo come si arriva alla dimostrazione di Dio come Motore immobile.
Il punto di partenza è la fisica, lo studio della natura, del cosmo, dell’universo. L'universo per Aristotele è un universo di tipo finalistico: le cose avvengono nell’universo perché hanno un fine, c’è un fine, uno scopo a cui le cose tendono.
Ogni cosa ha una funzione: i denti hanno la funzione di poter incidere il cibo e dunque masticare e poterlo poi digerire, le mani nell’uomo hanno la funzione di poter afferrare gli oggetti. Questo ovviamente può presentare anche dei pericoli perché un’interpretazione rigida finalistica fa sì che ogni cosa abbia un fine prioritario naturale e tutto ciò che non rientra in questo fine prioritario naturale è al di fuori dall'ordine finalistico, dunque da un ordine giusto.
Il fine della donna è fare i figli, il fine dell’uomo è guidare la famiglia, il fine del maschio libero è di essere capo politico, essere governante. Lo scopo dello schiavo è obbedire. Ci sono uomini che nascono per comandare e uomini che nascono per obbedire.
Per Aristotele la moglie è potenza materia, il marito è atto e forma e siccome la forma e l’atto sono superiori alla potenza e alla materia, il marito è superiore alla moglie.
Il finalismo, ci dirà poi Spinoza nel 600, è un grande pregiudizio, a noi uomini fa comodo pensare che ci sia il finalismo
Dunque l'universo è dominato dal TELOS che in greco vuol dire fine, è una prospettiva TELEOLOGICA non TEOLOGICA. Teologica: prospettiva divina (c’è un Dio motore immobile), ma è una prospettiva teleologica, cioè di universo in cui tutte le cose hanno un fine.
Ovviamente c’è sempre una libertà in questo mondo, non è che tutto è determinato da un ordine finalistico, ci sono delle libertà, libertà naturali, libertà dell’uomo. Ma l’ordine complessivo del cosmo marcia verso un fine e a questo finalismo corrisponderà anche la teoria celeberrima dei LUOGHI NATURALI.
Tutto è composto per Aristotele da ACQUA , ARIA , TERRA , FUOCO, gli elementi prioritari, e questi quattro elementi hanno quattro luoghi in cui sono: la terra ha il centro della terra come luogo naturale, l’acqua ha come luogo naturale la superficie della terra, l’aria è ciò che sta in mezzo ai cieli e il fuoco è ciò che sta al di là dei cieli, l’iperuranio di Platone.
Allora, ecco perché un oggetto che noi diremmo pesante cade a terra. Perché se un oggetto è fatto in prevalenza di terra, la terra va alla terra perchè il fine della terra è andare alla terra. Se un oggetto invece è leggero, è perché è fatto in prevalenza di acqua e allora galleggerà in quanto è più leggero di un oggetto fatto di terra e l’acqua va all’acqua per questo galleggia. Se un oggetto è ancora più leggero perché prevale l’elemento aria allora starà in aria: una piuma lanciata verso l’alto impiegherà molto di più a scendere verso terra di una pietra o di una matita, perché la piuma è fatta più di aria e di acqua che di terra. Quindi la terra va alla terra, l’acqua va all’acqua, l’aria va all’aria. Anche gli elementi di fuoco si comportano così: un oggetto può volare e rimanere in sospensione o volare verso l’alto perché è fatto soprattutto di Fuoco e il fuoco è ciò che sta più in alto di tutti.
Immaginate i quattro elementi predisposti, fuoco, aria, acqua, terra. Il fuoco va al fuoco, l’aria va all’aria, l’acqua va all’acqua, la terra va alla terra, ecco che una teoria come quella di Aristotele può sopravvivere fino alla fisica newtoniana o a quella di Galileo.
Perché un masso cade più velocemente di una piuma dalla torre di Pisa ? Ti direbbe Aristotele, a differenza di Galileo, semplicemente perché il masso è fatto di terra e la terra va alla terra, invece la piuma, essendo fatta soprattutto di aria e di acqua in maniera molto più lenta arriverà a terra e se trovasse una pozza di acqua rimarrebbe a galleggiare lì, non sprofonderebbe perché è fatta soprattutto di aria e di acqua. E' una spiegazione sbagliata, ma se io mettessi voi da bambini su un’isola deserta mi direste, se non aveste altri insegnamenti scientifici, che una cosa galleggia perché è più leggera e una cosa non galleggia perché è più pesante, è un ragionamento logico, sbagliato ma è quello che fece Aristotele in assenza di scoperte scientifiche diverse e il suo pensiero dominò, con questa teoria dei quattro elementi e DEI LUOGHI NATURALI, per dei millenni.
Andiamo oltre, ogni cosa si muove in natura, dice Aristotele, e ci sono tanti tipi di movimenti: Il MOVIMENTO SOSTANZIALE cioè una sostanza muta innanzi tutto perché nasce e muore (Socrate nasce poi muore); il MOVIMENTO QUALITATIVO cioè una sostanza può cambiare di qualità (Socrate arrossisce, Socrate impallidisce); MOVIMENTO QUANTITATIVO cioè una sostanza aumenta o diminuisce (Socrate pesa 15 kg da bambino, Socrate ne pesa 60 poi 70 da adulto); il MOVIMENTO LOCALE, mi sposto da una parte all’altra (Saudino è seduto Saudino è in piedi Saudino gira intorno alla cattedra), TUTTO SI MUOVE perché le cose hanno degli IMPULSI: A si muove perché è mosso da B, B si muove perché è mosso da C, C si è mosso perché mosso da D, D si è mosso perché mosso da E e così via fino a Z , la domanda diventa COSA HA MOSSO Z ?
E poiché per i greci e per Aristotele in particolare l’infinito non esiste, non posso dire Z l’ha mosso A1 perché allora A1 l’avrebbe mosso B1 e B1 C1 e arriverei a Z1 mi chiederei ma chi ha mosso Z1 e dovrei andare ad A2 così all’infinito.
Dunque deve esistere una causa del movimento che muova senza a sua volta muoversi perché se si muovesse anch’essa dovrebbe essere mossa da qualcosa. Dunque nell’universo, la terra è al centro, il cielo primo si muove perché l’ha mosso il cielo secondo il cielo secondo si muove perché l’ha mosso il cielo terzo, quarto, quinto... ma fino a quanto, sessanta? o cinquantasei o sessantaquattro. Ma l’ultimo cielo, se ogni cielo si muove perché l’ha mosso un cielo esterno chi lo ha mosso ? L’agenda si è mossa perché l’ha mossa la mia mano ma io da chi sono stato mosso? Dalla mia evoluzione: i miei genitori mi hanno creato ecc. ecc. e così vale per ogni cosa: ogni cosa che si muove deve avere una causa del movimento. Ma poiché non posso andare all’infinito esisterà una causa prima che muove senza muoversi, ma questa causa prima che COS’E’ ? COM’E’? Cos’è che può muovere senza muoversi ? Ciò che non è fatto di materia perché cos’è che ha la potenzialità di divenire, la materia.
La materia può divenire (le uova possono diventare frittata, le uova possono diventare torta, il pulcino può diventare gallina, la gallina può diventare un brodo di gallina. Le cose materiali possono divenire e se qualcosa non deve divenire non deve essere materia, cioè solo FORMA ma la forma a cos’è equivalente ? all’ ATTO cioè la causa prima CIO’ CHE MUOVE SENZA MUOVERSI. Dunque è FORMA PURA , ATTO PURO . Ma cos’è un atto puro e una forma pura ? Ogni forma che pensate, un adulto, una pianta... è una forma fatta di materia.
Se deve esistere, deve esistere un qualcosa che sia solo forma, solo atto senza materia. Cosa c’è di vivo che non è materiale, IL PENSIERO. il pensiero è una forma viva senza materia perché anche un’idea è astratta immateriale: è l’idea di Platone la vita intellettiva, la forma pura l’atto puro sono il PENSIERO. DIO E’ PENSIERO ( Dio vuol dire causa ) la causa prima è il pensiero, è un atto puro è forma pura cioè L’ ATTO FINALE la realizzazione più alta.
L’atto puro la forma pura è il PENSIERO CHE PENSA a che cosa ? Al pensiero, Dio è pensiero di pensiero, Dio è pensiero pensante: il Pensiero, Dio è pensiero che pensa a sé stesso, l’atto puro è pensiero di pensiero, la forma pura è pensiero pensante il pensiero, perché se non pensasse a sé stesso come pensiero ma pensasse a sé stesso come pensiero contenutistico materiale non sarebbe più puro ma sarebbe una materia che potenzialmente è diversa da quella che è. Il pensiero di pensiero è un pensiero puro, senza materia senza potenza, dunque è IMMOBILE, DIO E’ IL MOTORE IMMOBILE cioè è quel pensiero pensante che rimane immobile perché non ha la potenza non può muoversi non può trasformarsi e che MUOVE IL MONDO muove il cielo.
Ma come fa a muovere rimanendo immobile ?
ATTIRA A SE’. DIO è la causa prima, il pensiero di pensiero che attira a sé rimanendo immobile. Dunque l’universo geocentrico circolare di Aristotele funziona così : l’ultimo cielo si muove perché esso va verso Dio e muovendosi mette in movimento tutti gli altri cieli. Dio è pensiero di pensiero, Dio è quell’atto puro che muove senza muoversi.
Questa è la definizione aristotelica di Dio, come atto puro, motore immobile, forma priva di materia. E' una teoria che attraverserà i millenni e ancora nel medioevo verrà recuperata.
DIO E’ QUELLA SCINTILLA CHE HA MESSO IN MOVIMENTO
IL MONDO .

ARISTOTELE : AFFASCINANTE

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