Vignali e Castaldini: oltre 55 milioni di euro non incassati dal 2018, serve una riforma del sistema
Predisporre un piano regionale per il recupero dei ticket sanitari non riscossi, con criteri uniformi e costi di gestione sostenibili. È quanto chiede una risoluzione presentata dal consigliere regionale di Forza Italia Pietro Vignali, primo firmatario, e sottoscritta anche dalla collega di partito Valentina Castaldini.
Nel documento si evidenzia come,
secondo i dati forniti dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute,
dal 2018 si siano accumulati oltre 55
milioni di euro di ticket non riscossi. Di questi, soltanto 21 milioni sono stati recuperati tra il
2021 e il 2023, mentre 2,2 milioni di euro
sono stati direttamente stralciati dalle Aziende Usl. Le modalità di recupero,
si sottolinea, risultano inoltre fortemente
eterogenee tra le diverse Aziende sanitarie locali.
“L’attività di recupero si dimostra
spesso inefficace e troppo onerosa,
con costi in alcuni casi superiori alle somme effettivamente incassate”,
spiegano Vignali e Castaldini. Secondo i due consiglieri, le criticità derivano
dalla mancanza di linee guida regionali
condivise e da un’azione di coordinamento insufficiente tra le Ausl.
La risoluzione impegna la Giunta a:
·
predisporre
linee guida univoche per la
gestione dei crediti da ticket;
·
introdurre
sistemi automatizzati e obbligatori di
avviso per gli appuntamenti sanitari in tutte le aziende sanitarie;
·
riferire
all’Assemblea legislativa sull’attività di monitoraggio del sistema di recupero e sugli effetti
delle eventuali misure adottate.
“È necessario avviare una riforma strutturale del sistema di
recupero – concludono i consiglieri – anche sfruttando le tecnologie digitali per ridurre
l’evasione e migliorare l’efficienza amministrativa”.
(Brigida Miranda)

5 commenti:
Semplicissimo, basta rendere non prenotabili gli esami successivi quando vi sono degli insoluti perpetrati nel tempo.
non ho capito,FORZA ITALIA contro gli evasori? ma siamo ammattiti? non può essere, siamo alla fine del mondo.
Ah, se vi vede Scilvio da lassù, che gli fate fare certe mezze figure !
Le prestazioni seguono il codice fiscale del paziente, quindi non ci sono tanti dubbi su come effettuare il recupero.
Per evitare costi esagerati poi per le prestazioni meno costose non le si effettuano se prima non si presenta la ricevuta del pagamento alla CUP o alla macchinetta in atrio ospedale.
Non è che ci vuole la scala, e nemmeno uno sgabello.
Ma è veramente incredibile che non riescano a riscuotere il dovuto! Sapete cosa si inventeranno? Una società di privati pagata da noi per attivare una task force atta alla riscossione. Naturalmente in questa società ci saranno le poltrone succulente per fare sedere i politici in pensione o messi in disparte e amici dell'entourage di destra e sinistra. COSI' SI FA!!!
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