Un incontro degli esponenti di Rete Civica ha affrontato questi problemi anche per prepararsi alle prossime tornate elettorali
La Città Metropolita è molto città e poco metropolitana: E’ stato l’approccio con cui il consigliere regionale Marco Mastacchi ( nella foto) e gli esponenti di Rete Civica hanno incontrato la stampa, oggi, sabato 28 giugno, a Villa Benni di Bologna. La stortura amministrativa ha prodotto il sostanziale abbandono della larga periferia metropolitana e alla amara constatazione di essere ridotti a una viabilità al limite della decenza, all’impoverimento dei servizi e a una mobilità più che impoverita. Il tutto porta al rimpianto delle abolite Province che dotate di strutture tecniche adeguate e finalizzate alla cura delle periferie, assicuravano una mobilità adeguata e interventi in tempi utili ad evitare il peggio. Fra le storture amministrative il fatto che il sindaco di Bologna sia anche il sindaco metropolitano. Questi, eletto dai soli bolognesi, nella sua attività amministrativa è naturalmente incline ad affrontare più le esigenze della città, cui deve la sua elezione, che quelle dell’area metropolitana.
Emblematiche le considerazioni riportate dal sindaco di Monghidoro Barbara Panzacchi: “Nel mio territorio, come in molti altri, si percepisce un senso di abbandono. Le strade sono sempre più dissestate, i collegamenti sempre più lenti e insicuri. La manutenzione ordinaria e diventata straordinaria e quella straordinaria è diventata un miraggio,” ha sottolineato il sindaco. “Questo degrado della viabilità non è solo un problema logistico: è un segnale di poca attenzione, è di ostacolo allo sviluppo economico, mina anche il senso di sicurezza dei cittadini. A questo si aggiunge il dissesto idrogeologico che ogni anno si manifesta con frane, smottamenti, allagamenti. E ogni anno ci troviamo a rincorrere l’emergenza, senza una strategia strutturale che si fondi sulla prevenzione. E mentre le infrastrutture crollano, anche i servizi arretrano: scuole accorpate, presidi sanitari ridotti, sportelli bancari chiusi, connessioni digitali lente o inesistenti. E’ un lento svuotamento che colpisce le comunità più fragili, quelle che invece avrebbero bisogno di più attenzione, non di meno, ” ha concluso.
L’incontro
era però anche finalizzato a una presentazione e una valutazione del progetto
elettorale che Rete Civica si promette di mettere in campo per il prossimo
appuntamento delle elezioni amministrative, al fine di essere protagonista. Un
serrate le fila per la preparazione di formazioni, proposte e alleanze con cui
affrontare la prossima sfida, prevista per la primavera del 2027, in modo
determinato e con la concreta possibilità della vittoria. Un appuntamento
apparentemente lontano, ma non troppo se ci si vuole presentare alla verifica elettorale
preparati e non in modo improvvisato.
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1 commento:
Ma come non vogliono tutti venire a vivere in appennino? Trasporti perfetti, strade perfette, stabilità del territorio perfetto, politici che non fanno mai l'interesse dei residenti.
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