sabato 7 aprile 2018

Le bugie sui conti pubblici non durano a lungo

La decisione Eurostat sugli aiuti alle banche venete è arrivata e i conti sono da rifare. Il rapporto debito-pil, a parità di saldi di cassa, peggiora dal 132% del 2016 al 132,5%: il massimo storico.


Eurostat

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In economia i nodi prima o poi vengono al pettine: inesorabile è arrivato il verdetto di Eurostat che dopo 9 pagine di serrato ragionamento conclude che i soldi spesi per le Banche Venete devono essere contabilizzati per 4,7 miliardi ad incremento del deficit e per 11,2 miliardi (circa lo 0,65% del Pil) ad incremento del debito pubblico. Cifre pesantissime. Nell'estate 2017 avevo informato i lettori di ItaliaOggi che nonostante i proclami del Ministero dell'Economia (Mef), i soldi spesi dallo Stato per il cd salvataggio delle Banche Venete non erano un «prestito», ma un «costo» messo a carico dei contribuenti; una voce della spesa corrente che si sarebbe inesorabilmente tradotta in un incremento del deficit e del debito.

Appena due settimane fa, avevo segnalato che il comunicato del Mef che commentava i dati Istat su deficit e debito 2017 descriveva una situazione diversa da quella reale. Da un lato, era basato su una operazione di «window dressing» (un abbellimento di facciata: era stato azzerato il saldo di cassa per far scendere il rapporto debito-pil al 131,5%, rispetto al 132% del 2016; l'Osservatorio Conti Pubblici della Cattolica, aveva prontamente calcolato che, per fare un confronto corretto, occorrono valori omogenei e dunque, a saldi di cassa invariati, il rapporto era peggiorato al 132,2%).

Dall'altro lato, il comunicato del Mef era incompleto, in quanto ometteva di informare che l'Istat considerava provvisori i dati di debito e deficit, proprio in attesa della decisione di Eurostat sulle somme spese per le Banche Venete. Adesso la decisione di Eurostat è arrivata e i conti sono da rifare; occorrono «importanti revisioni» (Istat). Non basta più neanche il «window dressing» per nascondere le crepe nei nostri conti pubblici. Il rapporto debito-pil, a parità di saldi di cassa, peggiora dal 132% del 2016 al 132,5%: il massimo storico.


Non sono stato facile profeta, i numeri sono oggettivi, basta non nasconderli. Non si può fare una colpa al Mef a guida Padoan dei problemi della nostra economia che si sono stratificati in decenni di declino; ma non può essere tollerata una disinformazione così sfacciata che scredita l'istituzione ne azzera la credibilità.

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