Presso
la sala 'Scantamburlo' della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, alla
presenza del Comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Bologna,
Tenente Colonnello Marco Francesco Centola, si è svolta la cerimonia
di presentazione del Calendario Storico e l’Agenda dell’Arma
dei Carabinieri.
Il
Calendario, divenuto ormai un oggetto di culto, ha raggiunto una
tiratura di 1.300.000 copie, di cui quasi 10.000 in altre lingue
(inglese, francese, spagnolo, tedesco e arabo), indice sia
dell’affetto di cui gode la Benemerita, sia del valore dei suoi
contenuti, che ne fanno un prodotto editoriale apprezzato, ambito e
presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, a testimonianza del
fatto che 'in ogni famiglia c’è un Carabiniere'.
Nato
nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il
Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora è stato puntuale
interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della
stessa Storia d’Italia.
La pubblicazione ha una rilevanza particolare per la famiglia dell’Arma, costituendo motivo di coesione attorno a un oggetto semplice eppure significativo, poiché ispirato ai valori nei quali si riconosce ogni carabiniere, da un capo all’altro d’Italia.
Il
tema del Calendario 2017 è incentrato sui 'Simboli dell’Arma', che
sono la rappresentazione visiva dell’essenza dell’Istituzione.
Essi si susseguono nelle tavole mostrandoci i diversi stili con cui
l’arte grafica si è evoluta nel tempo, a partire dall’anno di
fondazione dei Carabinieri, il 1814.
L’Agenda
2017, in un formato moderno e funzionale e con l’inserto dedicato
alla 'Musica nell’Arma', ci presenta un dettagliato excursus
storico sui complessi musicali dell’Arma, dalla mitica Banda alle
varie Fanfare.
Calendario
Storico dell’Arma dei Carabinieri:
Il
filo conduttore che lega i mesi dell'anno è costituito dal tema “I
simboli dell’Arma”.
Dalla
Prefazione al Calendario del Comandante Generale Tullio Del Sette.
“I
simboli sono rappresentazioni estetiche dell’essenza; essi colgono
in profondità meglio il cuore delle cose. E’ dunque ai propri
simboli che l’Arma dedica l’edizione 2017 del Calendario
Storico, presentandoli attraverso i diversi stili con i quali l’arte
grafica si è manifestata nel tempo, a partire dal 1814, anno di
nostra Fondazione. La grafica, la più diffusa e comune delle
espressioni visive, fatta di linee e colori definiti e chiari quanto
attenti ai cambiamenti della società, è parsa strumento artistico
idoneo a rappresentare il modo di essere Carabiniere, cittadino e
soldato della legge, vocato alla prossimità e al servizio di
ciascuno e di tutti, sempre interprete del suo tempo, con il cuore e
la mente al futuro.
I
due Carabinieri in copertina, inseriti nell’aura rossoblù
dell’Arma, l’uno con l’uniforme bisecolare e l’altro con
quella attuale, ambedue espressione di presenza attiva, vicina e
amica, garanzia di sicurezza e tangibile segno di fedeltà, vegliano
alla tutela della nostra gente e dei nostri agglomerati urbani. Nel
classico carattere “Bodoni” di inizio ‘800, è l’abbreviazione
“CC” della parola “Carabinieri” che, sul suggerimento del
grafico Armando Milani, apre il percorso artistico: l’una racchiude
al suo interno il contributo dell’ultracentenario, raffinato
intellettuale e artista, Gillo Dorfles, che ringrazio per
l’affettuosa vicinanza e la profondità del pensiero, e il giudizio
critico, dotto, arguto e avvincente, di Philippe Daverio, anche
quest’anno prestigioso collaboratore del nostro progetto culturale
e artistico insieme alla bravissima Silvia Di Paolo; l’altra
contiene la mia presentazione. Quindi la sequenza delle tavole
mensili, tutte sviluppate con lo stesso criterio: a destra la tavola
che riprende il simbolo dell’Arma prescelto e, a sinistra, nella
stessa grafica, la pagina correlata contenente notizie storiche sul
simbolo e sul segno d’arte che lo raffigura.
La
tavola di Gennaio non poteva che essere dedicata alla Carabina, dalla
quale l’Arma prende il nome, realizzata in una grafica
ottocentesca; fa da scenario la città di Torino dove i Carabinieri
sono nati con le Regie Patenti del 13 luglio 1814. In quella di
Febbraio, nello stile Vittoriano, per noi Umbertino, tipico della
seconda metà dell’800, campeggia, altero e maestoso, l’Elmo dei
Corazzieri con, sullo sfondo, la Firenze capitale d’Italia che, nel
1868, li tenne a battesimo. A Marzo è l’Art Nouveau, raffinata
espressione artistica e culturale di fine ‘800, a rievocare, con le
sue forme sinuose ed eleganti, la Daga del Carabiniere. Per Aprile,
il tratto sobrio e raffinato del Wiener Werkstätte, in voga ai primi
del ‘900 in una Vienna cuore pulsante della cultura europea, esalta
l’Alamaro dei nostri colletti. Il Futurismo, pressoché coevo e più
italiano, fa da cornice, nel mese di Maggio, alla Bandoliera e alla
inscindibile Giberna, segni inconfondibili del Carabiniere in
servizio. La Banda Rossa dei pantaloni, ulteriore arcinoto e
antichissimo nostro segno, viene proposta nel mese di Giugno nello
stile Bauhaus degli anni ’20 del secolo scorso, in uno scenario
originalissimo ed evocativo.
Nella
doppia pagina centrale la Fiamma, con un segno grafico contemporaneo,
è proposta in una elaborazione geometrica nitidissima, cristallina
come l’Arma; essa filtra la luce chiara e intensa della passione e
della dedizione del Carabiniere, trasformandola nei colori della
Bandiera, a testimonianza del quotidiano e generoso impegno per
l’Italia e gli Italiani.
La
narrazione prosegue nei mesi di Luglio e Agosto con due elementi
uniformologici: il Pennacchio rosso-blu della Grande Uniforme
Speciale, a simboleggiare con i suoi colori il coraggio e la fedeltà,
e il Mantello, foderato di saglia rossa; immagini dell’Arma tra
passato, presente e futuro. A rappresentarli, rispettivamente, gli
stili Art Déco e Razionalista, espressioni della grafica degli anni
‘30 e ’40 del ‘900. Le rotonde forme dell’Optical Art degli
anni ‘60 disegnano, per Settembre, la Lucerna, emblematico
copricapo del Carabiniere dalle origini. La tavola in stile Hippie
degli anni ’70 del mese di Ottobre è dedicata al Basco: le sue
diverse colorazioni richiamano i reparti che lo indossano, dal blu
tradizionale, al rosso dei Cacciatori, all’amaranto dei
Paracadutisti, al nero della Linea Mobile, al celeste dei Carabinieri
delle missioni ONU e al verde di quelli Forestali. La Saetta e il
numero di emergenza 112, espressioni visive del nostro Pronto
Intervento, vengono illustrati nell’inconfondibile stile Pop degli
anni ’80 nella tavola di Novembre; sono segni di efficienza che,
rapidi e incisivi, si dirigono verso l’abitato per garantirne la
sicurezza. La grafica contemporanea del mese di Dicembre propone il
polso di un Carabiniere il cui orologio ci rivela cos’è l’Arma:
l’insieme armonico, di tutti i suoi Carabinieri - richiamati dai
gradi in cerchio della pagina a fianco - che animano, compatti, le
sue componenti, evidenziate cronologicamente dai Simboli che le
contraddistinguono, dall’ultrabicentenaria Territoriale, alla nuova
Forestale. Esse, come perfetti ingranaggi di un organismo performante
e vibrante, con la loro efficacia, autonoma e sinergica, rendono
l’Arma così attenta, efficiente e utile e le consentono di
guardare al futuro con ben riposta fiducia. Nella tavola finale,
sublimata dalla pagina a fianco che rende il tradizionale, doveroso
omaggio alle decorazioni concesse alla nostra Bandiera e ai nostri
Eroi, si ribadisce, con una tecnica affatto moderna e avveniristica,
l’imprescindibile valenza dell’elemento umano che, per il
Carabiniere, viene prima di ogni altro, professionale e tecnico. In
carattere “Helvetica”, il più diffuso al mondo, le parole Etica
alla base e, quindi, Onore, Integrità, Rispetto, Competenza,
Impegno, Efficienza, Coesione, Serenità, Tradizione, Fedeltà e,
infine, Fede, attraverso gli elementi orizzontali delle “E” che
li accomunano, costituiscono i pioli di quella scala di virtù e
qualità, ideata ancora da Milani, che conducono alla Fiamma
dell’inconfondibile Berretto rigido nero, che le racchiude tutte:
faro che illumina lo sguardo, l’orizzonte, il pensiero e l’azione,
come dev’essere fuoco che scalda il cuore, del Carabiniere.
Traspare il volto, assorto, impegnato e sereno, dello stesso giovane
commilitone che in copertina, si affianca a quello più anziano,
ispirato dagli stessi valori”.
L’Agenda
dell’Arma dei Carabinieri 2017 si rinnova e si aggiorna nel
trentottesimo anno della sua pubblicazione (risale infatti al 1979 la
prima edizione).
Cambia
il formato. Cambia la copertina nelle dimensioni, nel colore e nella
grafica con la Fiamma; la costola si tinge di rosso.
Il
'diario' è su base settimanale, con possibilità di rinvio a
un‘ampia parte destinata alle note.
Le
informazioni sui Comandi dei Carabinieri e sui reclutamenti sono rese
fruibili attraverso codici QR, leggibili con smartphone e tablet che
rimandano alle pagine del sito www.carabinieri.it
e dei social network istituzionali.
Altri
codici QR consentono l’accesso ad altre notizie sull’Arma, sulla
sua storia e sui periodici: il nuovo “Notiziario Storico” e i
tradizionali “Il Carabiniere” e “Rassegna dell’Arma”.
Si
arricchisce la rubrica sulle date importanti dell’Arma.
Viene riproposto l’ampio inserto storico, introdotto come novità lo scorso anno con le cronache sul centenario della Grande Guerra e il settantennale della liberazione. Quest’anno è dedicato alla Musica nell’Arma e rendo omaggio alla Banda musicale e alle Fanfare dei carabinieri. E’ un dettagliato excursus sulla storia dei complessi musicali dell’Arma, impreziosito da curiosità e tante immagini, per lo più inedite, curato dal Gen. B. Claudio Domizi e dal Maestro Ten. Col. Massimo Martinelli.
Brani
scelti del loro vastissimo repertorio potranno essere ascoltati
ricorrendo all’ulteriore codice QR che apre la sezione.
A
introdurre il testo monografico, gli autorevoli interventi di due
straordinari esponenti del panorama musicale internazionale: il
Compositore Michele Dall’Ongaro, Presidente - Sovrintendente
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e Sir Antonio Pappano,
Direttore d’orchestra di impegni e di fama mondiali, Direttore
Musicale della stessa prestigiosa Accademia Nazionale di Santa
Cecilia.
1 commento:
Bellissimo il calendario dell'Arma!
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