Di Antonio Lavini
Vorrei
riprendere l'argomento già proposto il 5 novembre ‘ per favore fateci saper
cosa mangiamo’.
Oggi nella
rubrica Fuori TG delle 12.30, trasmessa da Rai 3, è stato dibattuto ‘pari
pari ‘ quanto ebbi a scrivere nell'articolo sopracitato. Spero che molte
persone abbiano avuto occasione di seguire la trasmissione ed apprendere da
voci e persone autorevoli e competenti ciò che sta accadendo.
In
particolare è stato discusso di ortaggi di stagione e del drastico calo di
consumo conseguente ai fatti appena accennati dai media; hanno parlato dei
prodotti caseari che risentono anch'essi dell'inquinamento dei foraggi e delle acque
non propriamente minerali; hanno denunciato la
scarsa affidabilità dei campionamenti e delle certificazioni conseguenti
fatti con estrema disinvoltura ( leggasi delinquenza ) ed infine della
scarsa o assente informazione ufficiale dalle autorità competenti.
Sono
convinto che se gli organi statali non riescono /vogliono mettere la situazione
in controllo, dovremmo essere noi cittadini/consumatori a mettere in atto richieste
ed azioni mirate almeno in ambito locale.
Vorrei che
chi commercializza tali prodotti si rendesse garante della loro provenienza
esponendo una dettagliata e responsabile informazione che assicuri l’acquirente:
Vorrei altresì che fosse responsabile sull'accertamento dell'idoneità dei
prodotti utilizzati per la produzione di tali alimenti. Chi vende e guadagna non
può esentarsi da doveri di garanzia incriminando altri.
Vorrei che fra
le responsabilità dell'amministrazione pubblica locale ci fosse anche quella di
verificare il commercio ed i commercianti locali e che avesse potere si sanzionare le
negligenze.
Salvo garanzie
garantite, vorrei che fossero commercializzati
SOLO prodotti locali provenienti da aziende serie; mettere in atto un vero Km 0, un
confezionamento che non produca rifiuti impegnativi per lo smaltimento, una
offerta di prodotti freschi che ci faccia gustare quanto consumiamo, attuando
in tal modo un utilizzo del territorio veramente ecosostenibile.
Vorrei che
le autorità locali facessero pressione anche sulla grande distribuzione
affinchè sia garantita la salute dei consumatori che frequentano i super o ipermercati,
anche perchè sono quantitativamente i maggiori distributori.
Facciamo
pressione ed educazione sui giovani affinchè si riabituino al consumo di
prodotti stagionali e locali, anche se brutti e dimensionalmente non
palestrati. Forse ridurremmo anche tante altre fonti di inquinamento..........e
per favore non facciamo finta di non capire.
Buone Feste
a tutti.
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