giovedì 25 febbraio 2021

Il punto sullo stato del Ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi


Il ponte Leonardo da Vinci sta molto male: è esplosa la componente in cemento dell'intervento di ristrutturazione attuato 20 anni fa da Anas e la pila numero quindici è disassata, quindi inclinata. Lo ha riferito l'ing. Massimo Biagetti della Città Metropolitana all'incontro consiliare in comune di Sasso Marconi voluto proprio per fare il punto della situazione. Le ipotesi di recupero dell'importante tratto di viabilità sono due: l'affiancamento dell'attuale struttura con un nuovo ponte o una intensa e profonda manutenzione straordinaria sull'attuale. In entrambi i casi l'impegno di spesa sarà di circa 6 milioni di euro. Si prevede una durata dei lavori di almeno due anni. La decisione spetterà comunque ad Anas che rientrerà in possesso del bel manufatto in una unica arcata il prossimo 15 marzo, dopo una parentesi a carico della provincia prima e della Città Metropolitana poi. Ad Anas quindi sarà affidato l'impegno di risistemazione, cui si sta comunque già lavorando. E' stato spiegato che in un primo momento la situazione era parsa meno grave dopo una indagine visiva con l'utilizzo del drone che evidentemente non ha potuto indagare in parti forse remote. Una indagine diretta in loco tramite ponteggio ha poi evidenziato il vero stato della struttura e di qui la decisione di chiudere il ponte al transito veicolare. 

Nella discussione che è seguita è stata portata sul 'banco degli imputati' la Città Metropolitana per aver sottovalutato le denunce di pericolo e le sollecitazioni a indagini tecniche che le venivano sia da un Comitato di Cittadini, organizzato appunto per incalzare l'ente proprietario, sia dal sindaco Roberto Parmeggiani, il quale fin dal suo avvio di mandato in più occasioni ha richiesto documentazioni che attestassero le dovute attenzioni alla sicurezza del ponte. Le risposte non sempre soddisfacenti, a volte evasive, hanno persino spinto il primo cittadino a rivolgersi alla Prefettura. 

Nella discussione infine è emerso e giudicato un vero sgarbo della Città Metropolitana il fatto di aver inviato una relazione tecnico-storica di oltre 40 pagine al solo Comitato e non al sindaco, il quale ha avuto molte delle informazioni che cercava da questa relazione fornitagli dal Comitato. Alla Città Metropolitana sono stati poi attribuiti anche danni da risarcire. 

Fra le singolarità del dibattito quella del consigliere Mauro Muratori (centrodestra) che, parteggiando per la costruzione una nuova struttura, ha chiesto se non era il caso, qualora si optasse appunto per un nuovo ponte, di considerare l'imbocco dell'eventuale nuova Porrettana verso Appennino.

Non tutte le notizie sono state negative. Nell'incontro è stato riferito che il ripristino della provinciale Val di Setta bloccata per la frana di Gardeletta è già finanziato e si sta lavorando al progetto.


 

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Strano che la Magistratura non sia ancora intervenuta.

scoglionato ha detto...

per fortuna che era sicuro, 6 millllioni e passa la paura.
GALERA, ci vuole GALERA per gli incapaci e per i burocrati ( che sono sempre incapaci camuffati da impiegatucci ma con lauti stipendi....tanto è sempre colpa dell'altro )

Anonimo ha detto...

Non ci posso credere...si sta lavorando al progetto per la frana di Gardeletta dopo solo due anni....FORZA datevi da fare che hanno finanziato..

Unknown ha detto...

E i 3 "scudieri"del precedente sindaco che davano del populista e del troll a chi affermava che dal ponte cadevano calcinacci e che era ora di svegliare chi di dovere?

Anonimo ha detto...

Stanno preventivando il passante Sasso-Pianoro.