sabato 27 febbraio 2021

Per la connessione a internet, i Comuni sono pronti, ma con molti problemi

Il problema maggiore è il wi-fi nelle frazioni, «nei lockdown fondamentale la connessione»

Proposto da Dubbio: 

Internet nell’Appennino? I comuni dicono sì, ma mancano le condizioni. A seguito dell’Agenda digitale 2021 presentata martedì dall’assessora regionale Paola Salomoni, la situazione nell’Appennino emiliano - le così dette ‘zone bianche dei collegamenti’- non è roseo. Eppure la possibilità di connettersi alla rete mobile resta un bisogno fondamentale, ancora di più in epoca di pandemia e chiusure quando in molti tra studenti e professionisti sono stati costretti a spostare le proprie attività in remoto.

 Roberto Giusti, assessore all’Innovazione tecnologica del comune di Vergato, sostiene che, più che nei singoli comuni, i problemi maggiori si trovano nelle frazioni, poco o per nulla servite dalla rete pubblica: «Nei capoluoghi e nel comune la connessione è abbastanza buona, mentre per frazioni come Prunarolo nel 2021 avremmo previsto l’installazione di un’antenna». Il problema è che in tempi di crisi il Comune non può farsi carico di tutta la spesa, come spiega Giusti: «Ci aspettiamo un bando o comunque degli aiuti dalle istituzioni più in alto di noi, il bilancio non ci consente di occuparcene tout court e per questo Vergato spera nei finanziamenti della Regione o anche dell’Unione Europea».

 A Marzabotto invece spiegano che con la ridefinizione dei parametri per i progetti di open fiber destinati alle zone montane, il comune è rimasto fuori. «Se ne parlava già dal 2016 - spiega l’assessore ai lavori pubblici Simone Righi - poi nel 2020 ci è stato comunicato che il progetto non era realizzabile». Un peccato ma soprattutto un problema, visto che «la zona amministrativa del comune si estende sì lungo il Reno, dove il segnale della fibra è buono, ma anche in parte del territorio montano dove invece il segnale è pessimo - e aggiunge Righi - molti cittadini si sono affidati a provider privati per il wifi». Un ripetitore per le zone montante ci sarebbe, a Sassatello; ma anche se alcune aziende possono allacciarsi, non è così per il resto dei cittadini. Un problema che non riguarda solo scuola e lavoro: «La banda larga è stata molto richiesta non solo per lo smart working, ma anche con l’avvento della pubblica amministrazione digitale: per pagare avvisi, tributi e così via».

 Ivan Mantovani, sindaco di Monterenzio, parla di un aiuto necessario anche per non far morire i piccoli centri: «Se ci fossero più servizi Internet si eviterebbe lo spopolamento, che uccide i piccoli comuni, e si diminuirebbe il divario tra i centri sulla via Emilia e il resto dell’area». Anche in comune, dice: «Il segnale non è sempre perfetto, ma le vie dove ci sono le attività sono ben servite. Il problema restano le tre vallate che ricadono sotto la nostra amministrazione». Il rischio, conclude, è che «la mancanza di connessione Internet condizioni le attività produttive e le costringa a spostarsi a valle».

 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

TUTTI I SINDACI COMMENTANO SULLE VARIE PROBLEMATICHE DELL'APPENNINO.........CI FOSSE UNA VOLTA CHE SI POSSA LEGGERE UN COMMENTO DEL SINDACO DI GAGGIO MONTANO!!!!!
INESISTENTE.....!

Anonimo ha detto...

Non ci voleva la chiusura delle scuole, i bambini hanno bisogno di stare tra di loro eseguire le lezioni in classe con le insegnanti.
Le lezioni a distanza sono gli incubi dei nonni, e ci si mette pure la connessione digitale scarsa quasi inesistente nella nostra zona .noi anziani siamo un po' in difficoltà ma dobbiamo riuscire ad aiutare i nostri nipotini per dare ai genitori la possibilità di lavorare visto la scarsità del lavoro in questo periodo nero

Anonimo ha detto...

CONCORDO PIENAMENTE QUANTO ASSERITO DAGLI ANONIMI DI CUI SOPRA !!!!
DICIAMO CHE IN APPENNINO BOLOGNESE LA CONNESSIONE E' INESISTENTE AL 99 %