sabato 20 febbraio 2021

Riconversione dei lavoratori della società Demm di Porretta Terme: la Regione promuove interventi di riqualificazione

L’assessore Colla: “Un piano formativo per i dipendenti, a lungo in cassa integrazione, e per favorire il rilancio della storica azienda”. Un investimento, da parte della Regione, di 250mila euro


Dubbio segnala

Un piano formativo per la riconversione di 70 lavoratori della società Demm, concordato con le parti sociali e finalizzato alla specializzazione dei dipendenti nei settori produttivi strategici aziendali.
La Giunta regionale ha approvato un
insieme di misure formative per supportare i processi di adeguamento delle competenze dei lavoratori per favorirne la permanenza al lavoro, con un costo complessivo di circa 500mila euro, finanziato dalla Regione con oltre 250mila euro del Fondo sociale europeo.

Demm srl, azienda di Porretta Terme specializzata nel recupero e nella lavorazione di materiali ferrosi, dopo l’ultimo passaggio di proprietà alla holding tedesca Certina avvenuto a metà 2018, si è posta l’obiettivo primario di rilanciare l’azienda e la produzione consolidando il mercato e cercando di aprire nuovi sbocchi commerciali.  

Proprio partendo da questi presupposti di rilancio in grado di inserire pienamente l’azienda nelle filiere - sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- è stato predisposto un insieme di azioni formative particolarmente articolato, su diverse annualità, che pone al primo posto l’acquisizione di competenze tecniche e di conoscenze del contesto lavorativo adeguate. Un piano- aggiunge- rivolto quindi alla riconversione e all’addestramento del personale che è stato per lungo tempo in cassa integrazione. L’intervento formativo, supportato anche dalla Regione, è fondamentale per dare forza all’impegno e alla effettiva realizzazione di un piano di rilancio della storica azienda, che sostenga l’investimento innovativo di processo, usando la forza commerciale del gruppo per incrementare i volumi, e garantisca la massima occupazione nell’Appennino bolognese”.

 

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