Tra promesse e silenzi, la comunità chiede risposte sulla viabilità
di Mariapia Torri
Via
Ancognano, nel territorio comunale di Sasso Marconi, è da sempre una via di
collegamento strategica. È l’arteria più breve tra diverse località del comune
— Pieve del Pino, Sabbiuno, Pontecchio e Borgonuovo — e rappresenta anche un
passaggio fondamentale verso i comuni limitrofi di Bologna, Pianoro e
Casalecchio di Reno, importante nodo stradale e autostradale.
In condizioni normali, la strada è percorsa quotidianamente da numerosi residenti e pendolari provenienti da tutta la Città Metropolitana di Bologna. Tutti gli abitanti della zona dipendono dal trasporto privato, poiché via Ancognano non è servita da mezzi pubblici.
Da
oltre un anno, però, la loro quotidianità è segnata da disagi crescenti: la
strada è interrotta tra i civici 6 e 22 a causa di due frane che hanno
compromesso la sede stradale — la prima avvenuta tra il 16 e il 17 maggio 2023,
la seconda tra il 19 e il 20 ottobre 2024.
Da
allora, i residenti sono costretti a percorrere lunghe e trafficate vie
alternative — come la SP 58 Pieve del Pino, la SP 37 Ganzole, la via Porrettana
o, in alternativa, la via Toscana — con un notevole aumento dei tempi di percorrenza
e dei costi di spostamento.
| Il ponte ancora chiuso |
Per chiedere un intervento immediato, è nato il Comitato per la Riapertura di via Ancognano, che ha promosso una Petizione per il Ripristino della Viabilità, protocollata al Comune di Sasso Marconi (GE/2024/0022295 del 12 novembre 2024) e successivamente trasmessa alla Città Metropolitana di Bologna (protocollo n. 73892 del 13 novembre 2024) e alla Regione Emilia-Romagna.
Nonostante
le richieste, l’incontro sollecitato dal Comitato con l’amministrazione
comunale non si è mai tenuto. Il Comune, inoltre, non ha ancora fornito
informazioni chiare né sui tempi di riapertura del ponte di Vizzano, né sugli interventi urgenti di messa in sicurezza
e prevenzione di ulteriori frane previsti nella petizione.
Nel
frattempo, i residenti di via Ancognano restano, di fatto, ostaggi di una viabilità interrotta e di risposte che ancora non
arrivano.
Prima
dell’alluvione del maggio 2023, i circa cento abitanti del borgo di Vizzano e
delle abitazioni sparse nella campagna circostante — dove si trovano strutture
ricettive, aziende agricole, attività legate alla salute e tratti della Via degli Dei e della Via della Lana e della Seta — potevano contare su tre vie di
accesso: via Vizzano, via Ancognano e il ponte di Vizzano.
Oggi,
però, resta solo via Vizzano: via Ancognano è ancora interrotta dalla frana del
2023, e il ponte è di nuovo chiuso. La chiusura, avvenuta nell’agosto 2024, è
stata motivata dal deterioramento delle assi in legno del piano di calpestio,
cui si è aggiunta la necessità di eseguire il collaudo venticinquennale delle funi
d’acciaio —
controllo che, va ricordato, sarebbe dovuto avvenire già nel 2020.
Nell’incontro
pubblico dell’ottobre 2024, gli amministratori comunali avevano espresso la
volontà di mantenere il ponte carrabile alle auto, annunciando l’intenzione di seguire la stessa procedura
burocratica adottata nel 2022 per superare i vincoli normativi e quelli della
Soprintendenza.
Tuttavia,
a oggi, nonostante le rassicurazioni sul fatto che i 70.000 euro necessari per la sostituzione
delle assi
siano già stanziati, non sono state comunicate né le tempistiche né la data di
avvio dei lavori. Il progetto, inizialmente previsto per dicembre 2024, è stato
rinviato prima a marzo 2025, poi a maggio 2025.
Nel
frattempo, gli amministratori hanno evitato un nuovo incontro con i cittadini,
continuando a rinviare la comunicazione ufficiale dell’inizio dei lavori,
citando ritardi nella fase progettuale.
Ad
alimentare la frustrazione dei residenti c’è anche un episodio recente: il 7 luglio scorso sono state effettuate
le prove di carico sul ponte, con esito positivo. In seguito, i cartelli di chiusura
sono stati rimossi, ma da allora — denunciano gli abitanti — “è calato un
silenzio ancora più assordante di prima”.
Oggi
la comunità di Vizzano attende risposte concrete e una data certa per la
riapertura di quello che non è solo un ponte, ma un collegamento essenziale con il resto del
territorio.
Prosegue
poi l’impegno dei cittadini nel segnalare le criticità del territorio, con
l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla sicurezza e la manutenzione della
viabilità locale.
Dopo
le recenti segnalazioni relative ad altre strade comunali, i residenti di via Colliva, nel territorio di Sasso Marconi, hanno espresso profonda preoccupazione per le condizioni
sempre più precarie e pericolose della carreggiata. La strada, infatti, risulta seriamente compromessa e soggetta a ulteriori peggioramenti in occasione di
eventi climatici avversi, come piogge intense o smottamenti.
I
residenti lamentano di essere rimasti inascoltati nonostante le numerose segnalazioni. La situazione è resa ancora più
critica dal fatto che via
Colliva rappresenta l’unico accesso per i cittadini della.
A
farsi portavoce delle istanze dei residenti è la dottoressa Vittoria Ravagli, residente in via Colliva, che ha
assunto il ruolo di referente
per la raccolta delle segnalazioni e la comunicazione con gli enti competenti.
I
cittadini chiedono interventi
urgenti di manutenzione e messa in sicurezza, affinché la viabilità possa tornare
a garantire condizioni adeguate di transito e sicurezza per chi vive e lavora
nella zona.
1 commento:
una gran palla da risolvere dopo 2 anni
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