lunedì 20 ottobre 2025

Rete Civica propone una nuova legge per rilanciare l’agriturismo in Emilia-Romagna

 “Più qualità, meno burocrazia e regole aggiornate per restare competitivi”



Si è svolta oggi, nella Sala Stampa dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, la conferenza organizzata dai consiglieri regionali di Rete Civica, Elena Ugolini e Marco Mastacchi (nella foto) , per presentare il Progetto di legge – a prima firma Mastacchi – che propone la modifica della legge regionale sull’agriturismo (L.R. 4/2009).

L’iniziativa punta a valorizzare e modernizzare il settore, rafforzando la competitività delle imprese agricole, sostenendo le piccole e medie aziende, promuovendo uno sviluppo rurale sostenibile e semplificando le procedure amministrative.

“Abbiamo cominciato a trattare questo tema già nella legislatura Bonaccini, su sollecitazione degli agricoltori”, ha spiegato Mastacchi. “C’era grande aspettativa, ma il percorso si è interrotto con la chiusura anticipata del mandato. Ci si aspettava che il presidente De Pascale riprendesse in mano il dossier, ma dopo quasi un anno dal suo insediamento non c’è ancora nulla di concreto.”

Depositato il 15 ottobre, il progetto nasce dall’esigenza di aggiornare una normativa ormai datata e troppo rigida rispetto alle attuali dinamiche socio-economiche.

“La legge in vigore non è più al passo con i tempi. Dal 2009 ad oggi è cambiato il mondo”, ha sottolineato Ugolini. “Occorre rafforzare la competitività del comparto, favorendo un legame virtuoso tra produzione agricola, accoglienza rurale e valorizzazione del territorio. Gli agricoltori possono essere sentinelle nella cura dell’ambiente e un presidio contro lo spopolamento delle aree interne, ma solo se le loro attività sono sostenibili anche dal punto di vista economico.”

Tra i punti chiave del testo spicca la revisione del concetto di “pasto” in ambito agrituristico, introducendo il principio dell’impiego prevalente di prodotti di eccellenza regionale (DOP, IGP, BIO), di filiera corta e del territorio, ed eliminando le rigide percentuali minime di prodotti aziendali previste dalla legge attuale.

“Oggi un agricoltore, per restare in regola, è spesso costretto a scegliere prodotti di basso valore”, ha osservato Mastacchi. “Le percentuali basate su quantità e non su qualità finiscono per penalizzare chi lavora bene. Vogliamo invece una legge che premi la qualità e valorizzi le eccellenze regionali. Questo è il cuore del nostro progetto di legge.”

Un’altra novità riguarda la semplificazione delle procedure di subentro (affitto o cessione) nelle attività agrituristiche, per favorire il passaggio generazionale.

“Oggi, per un subentro, l’attività deve essere sospesa e tutte le pratiche ripresentate ex novo”, ha spiegato Mastacchi. “Proponiamo un sistema di autocertificazione, con controlli successivi da parte degli enti pubblici, per garantire continuità e non perdere clienti.”

Il progetto prevede inoltre di ampliare la capacità ricettiva, aumentando il numero massimo di posti letto e introducendo maggiore flessibilità per l’ospitalità in spazi aperti. Particolare attenzione è riservata all’Ospitalità Rurale Familiare (O.R.F.), riconosciuta come modello autentico e semplificato di accoglienza legato alla tradizione contadina.
Nel testo vengono anche riconosciuti formalmente l’enoturismo e l’oleoturismo come attività multifunzionali in grado di valorizzare le produzioni vitivinicole e olivicole regionali.

Gli obiettivi strategici della riforma sono chiari: incentivare la qualità e la territorialità dell’offerta agrituristica, valorizzare le produzioni locali, promuovere la nascita di biodistretti e reti tra imprenditori, e facilitare l’accesso di nuovi operatori grazie a semplificazione e sostenibilità economica.

“Questo progetto di legge vuole essere una base di partenza”, ha concluso Mastacchi. “Ci sarà molto da fare e sarà fondamentale il confronto con tutte le parti coinvolte. L’obiettivo è costruire insieme una normativa moderna, equa e realmente a servizio del mondo agricolo e del turismo rurale.”

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che ci sia il bisogno di modernizzare il settore e rimodulare certe leggi e normative ormai datate va dato per scontato e quindi bene fa Rete Civica a proporle. Rimane sempre la questione tutta italiana dei tempi biblici che di solito affliggono i buoni propositi di cambiamento a fin di bene. Staremo a vedere se le rose fioriranno.
Ad maiora

Anonimo ha detto...

Modernizzare, rimodulare, semplificare, sono parole tranquillizzanti che portano il lettore disattento a pensare che sia una cosa buona adottare leggi come questa. Ricordiamo invece che il settore degli Agriturismi vive da sempre in una isola felice rispetto ad altre attività, per esempio la normale ristorazione con cui se vogliamo è in diretta concorrenza.
Gli Agriturismi hanno avuto in passato contributi a fondo perduto imbarazzanti, oggi hanno la riduzione dell’IVA del 50%, i fabbricati sono esenti da IMU e si potrebbe continuare ancora.
Adesso si vorrebbero evitare controlli facendo autocertificazioni, e anche togliere forse l’unico vincolo rimasto che hanno a fronte di tutti i benefici, ovvero l’utilizzo dei propri prodotti. Forse per il fatto che diverse realtà sono dei finti agriturismi. Come quello dove andai ad un matrimonio con tutti gli attrezzi agricoli in bella mostra nell’aia ed il trattore con il radiatore senza i tubi dell’acqua.
Cominciamo a fare pagare le tasse in maniera più equa. Facciamo leggi per i cittadini, non per le lobby…

Anonimo ha detto...

un lato positivo è passare una domenica all'aria aperta, mangiare bene e pagare il "giusto". Non penso siano finti ristoranti