L’assessore Fabi: «Meglio investire sulle emergenze ospedaliere». Loris Bonantini: “L’avevo detto che era tutto sbagliato”.
«Come si può
verificare dalle ultime notizie giornalistiche, le mie critiche al sistema dei
CAU erano fondate e obiettive» scrive Loris Bonantini ( nella foto) sui social,
commentando la possibile revisione dei Centri di Assistenza e Urgenza
annunciata dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi.
«Ora pure
loro vogliono riformarlo» aggiunge Bonantini, che da tempo aveva espresso dubbi
sull’efficacia del modello.
Un commento amaro, quello della “Cassandra di Vergato”, come lui stesso
si definisce: dispiaciuto per l’occasione mancata, ma anche compiaciuto per
l’orientamento della Regione verso una nuova organizzazione dell’emergenza
sanitaria, più centrata sui pronto soccorso.
Sui media si legge infatti:
A poco più di un anno
dalla loro attivazione, i Centri di
Assistenza e Urgenza (CAU) dell’Emilia-Romagna potrebbero presto
chiudere i battenti. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, ha annunciato una revisione del modello,
aprendo alla possibilità di sostituire i centri con le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft), strutture che
riuniranno medici di famiglia e pediatri per gestire le urgenze in rete.
«In alcune aree i CAU
hanno funzionato bene, in altre meno – ha dichiarato Fabi –. Ritengo più
efficace investire sui pronto soccorso, la sede naturale delle emergenze,
collegandoli meglio al territorio».
I sindacati medici
accolgono la notizia con reazioni diverse: la Fimmg parla di “evoluzione naturale” verso le Aft, mentre
lo Snami difende i risultati
positivi dei centri, chiedendo però una riorganizzazione.
Entro tre mesi la Regione definirà il nuovo
assetto dell’assistenza territoriale, nell’ottica di un sistema più efficiente
e integrato.
2 commenti:
Per noi malpensanti il cambio di sigla ci sembra solo propedeutico ad ulteriori tagli... non riesco ad immaginare che il CAU di Vergato torni ad essere un Pronto Soccorso.
... cau, cau... aft? P.S.!
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