Un progetto di
legge per la modifica della normativa regionale sull’agriturismo in
Emilia-Romagna (L.R. 4/2009) è stato depositato in Assemblea
legislativa dal consigliere Mastacchi (Rete
Civica) ed è ora in attesa di discussione in Aula.
La proposta nasce dalla necessità di aggiornare
un quadro normativo considerato ormai obsoleto e rigido, con
l’obiettivo di rafforzare la competitività
del comparto, semplificare i procedimenti amministrativi e promuovere
uno sviluppo rurale sostenibile.
Tra i punti principali del progetto
figurano la valorizzazione dell’Ospitalità
Rurale Familiare (O.R.F.), l’introduzione di una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei prodotti
agroalimentari di eccellenza nella ristorazione, e l’incremento della capacità ricettiva,
anche attraverso la realizzazione di agricampeggi.
Il testo prevede inoltre misure a
sostegno del ricambio generazionale, una significativa semplificazione amministrativa e il riconoscimento formale dell’enoturismo e
dell’oleoturismo come attività multifunzionali delle aziende agricole.
Approvata nel 2009, la Legge Regionale n. 4 ha rappresentato
per oltre quindici anni un punto di riferimento nella regolamentazione
dell’attività agrituristica in Emilia-Romagna. Tuttavia, il contesto
socio-economico e produttivo è profondamente cambiato: oggi il settore richiede
strumenti più dinamici e coerenti con le sfide del turismo rurale contemporaneo.
Modernizzare la legge è dunque
un passo necessario per mantenere la competitività rispetto ai principali Paesi
europei – come Francia, Austria e Germania – che da tempo hanno adottato
modelli più flessibili e innovativi.
“L’obiettivo non è stravolgere, ma
rafforzare lo spirito originario dell’agriturismo – spiega Mastacchi –
rendendolo economicamente più sostenibile, burocraticamente più agile e,
soprattutto, ancora più autentico nel suo legame con il territorio.”
Tra i punti salienti della proposta:
·
Superamento delle percentuali rigide
nella ristorazione, sostituite dal concetto di “impiego prevalente” di prodotti di
eccellenza regionale (DOP, IGP, BIO), di filiera corta e del territorio, per
valorizzare la qualità dell’offerta.
·
Semplificazione delle procedure di
subentro nella gestione (affitto o cessione), per favorire il passaggio generazionale.
·
Ampliamento della capacità ricettiva, con un aumento del numero massimo
di posti letto e una maggiore flessibilità per l’ospitalità in spazi aperti.
·
Valorizzazione dell’Ospitalità Rurale
Familiare (O.R.F.), come modello di accoglienza autentico, sostenibile e radicato nella
tradizione contadina regionale.
La legge del 2009, pur innovativa al
momento della sua approvazione, è oggi considerata inadeguata a rispondere alle nuove esigenze del settore
agricolo, dei modelli di consumo e delle dinamiche territoriali.
Il nuovo progetto di legge punta quindi a incentivare la qualità e la territorialità dell’offerta
agrituristica, valorizzando le
produzioni regionali, le filiere corte, i biodistretti e le reti tra
imprenditori, e a favorire
l’ingresso di nuove generazioni nella gestione agrituristica
attraverso strumenti di semplificazione e
sostenibilità economica.
In sintesi, la proposta si propone di modernizzare la disciplina dell’agriturismo per rendere il settore più attrattivo, competitivo e inclusivo, nel rispetto delle radici rurali dell’Emilia-Romagna.
3 commenti:
In molti "agriturismi" di agri non c'è quasi nulla.
rimane il turistico
Quanti problemi... minori...Tutto il resto dov'è?
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