domenica 19 ottobre 2025

Agriturismi, depositato in Regione un progetto di legge per modernizzare il settore: “Più flessibilità, semplificazione e autenticità”

 



Un progetto di legge per la modifica della normativa regionale sull’agriturismo in Emilia-Romagna (L.R. 4/2009) è stato depositato in Assemblea legislativa dal consigliere Mastacchi (Rete Civica) ed è ora in attesa di discussione in Aula.
La proposta nasce dalla necessità di aggiornare un quadro normativo considerato ormai obsoleto e rigido, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del comparto, semplificare i procedimenti amministrativi e promuovere uno sviluppo rurale sostenibile.

Tra i punti principali del progetto figurano la valorizzazione dell’Ospitalità Rurale Familiare (O.R.F.), l’introduzione di una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei prodotti agroalimentari di eccellenza nella ristorazione, e l’incremento della capacità ricettiva, anche attraverso la realizzazione di agricampeggi.
Il testo prevede inoltre misure a sostegno del ricambio generazionale, una significativa semplificazione amministrativa e il riconoscimento formale dell’enoturismo e dell’oleoturismo come attività multifunzionali delle aziende agricole.

Approvata nel 2009, la Legge Regionale n. 4 ha rappresentato per oltre quindici anni un punto di riferimento nella regolamentazione dell’attività agrituristica in Emilia-Romagna. Tuttavia, il contesto socio-economico e produttivo è profondamente cambiato: oggi il settore richiede strumenti più dinamici e coerenti con le sfide del turismo rurale contemporaneo.
Modernizzare la legge è dunque un passo necessario per mantenere la competitività rispetto ai principali Paesi europei – come Francia, Austria e Germania – che da tempo hanno adottato modelli più flessibili e innovativi.

“L’obiettivo non è stravolgere, ma rafforzare lo spirito originario dell’agriturismo – spiega Mastacchi – rendendolo economicamente più sostenibile, burocraticamente più agile e, soprattutto, ancora più autentico nel suo legame con il territorio.”

Tra i punti salienti della proposta:

·         Superamento delle percentuali rigide nella ristorazione, sostituite dal concetto di “impiego prevalente” di prodotti di eccellenza regionale (DOP, IGP, BIO), di filiera corta e del territorio, per valorizzare la qualità dell’offerta.

·         Semplificazione delle procedure di subentro nella gestione (affitto o cessione), per favorire il passaggio generazionale.

·         Ampliamento della capacità ricettiva, con un aumento del numero massimo di posti letto e una maggiore flessibilità per l’ospitalità in spazi aperti.

·         Valorizzazione dell’Ospitalità Rurale Familiare (O.R.F.), come modello di accoglienza autentico, sostenibile e radicato nella tradizione contadina regionale.

La legge del 2009, pur innovativa al momento della sua approvazione, è oggi considerata inadeguata a rispondere alle nuove esigenze del settore agricolo, dei modelli di consumo e delle dinamiche territoriali.
Il nuovo progetto di legge punta quindi a incentivare la qualità e la territorialità dell’offerta agrituristica, valorizzando le produzioni regionali, le filiere corte, i biodistretti e le reti tra imprenditori, e a favorire l’ingresso di nuove generazioni nella gestione agrituristica attraverso strumenti di semplificazione e sostenibilità economica.

In sintesi, la proposta si propone di modernizzare la disciplina dell’agriturismo per rendere il settore più attrattivo, competitivo e inclusivo, nel rispetto delle radici rurali dell’Emilia-Romagna.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In molti "agriturismi" di agri non c'è quasi nulla.

Anonimo ha detto...

rimane il turistico

Anonimo ha detto...

Quanti problemi... minori...Tutto il resto dov'è?