«Oggi meno del 4% dei Comuni emiliano-romagnoli ha
completato il percorso previsto dalla legge, ponendo la Regione agli ultimi
posti in Italia per l’attuazione delle politiche di accessibilità urbana»
denuncia Giancarlo Tagliaferri,
consigliere regionale di Fratelli d’Italia,
che ha presentato un’interrogazione alla Giunta per chiedere chiarimenti sulle
tempistiche di approvazione dei Piani per
l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA).
«I PEBA – spiega Tagliaferri – sono strumenti
obbligatori, previsti dalla legge, per garantire l’accessibilità e la
fruibilità degli spazi pubblici, degli edifici e delle infrastrutture urbane da
parte delle persone con disabilità o mobilità ridotta».
Secondo quanto emerso dalla risposta
dell’assessore regionale alle Politiche abitative, Giovanni Paglia, solo 11 Comuni emiliano-romagnoli hanno approvato il proprio
piano e 16 lo hanno adottato,
pari a meno del 4% sul totale
dei 330 municipi.
Tagliaferri sottolinea il divario con
altre regioni del Nord amministrate dal centrodestra: in Lombardia, secondo il Rapporto PEBA 2024, il 71% dei Comuni ha
approvato il piano; in Veneto la
percentuale supera il 68%, mentre in Friuli-Venezia
Giulia oltre il 61% dei Comuni è dotato di PEBA, grazie a un fondo
triennale per la mobilità inclusiva.
«In Emilia-Romagna manca una cabina
di regia regionale unitaria – avverte Tagliaferri – e i Comuni rischiano di
restare soli davanti a un compito complesso».
Per questo il consigliere chiede alla Giunta i dati aggiornati al 2025 sui PEBA
approvati e propone di istituire un fondo
strutturale pluriennale dedicato all’attuazione dei piani comunali,
oltre alla predisposizione di un Piano
regionale per l’accessibilità urbana e territoriale.
(Giorgia
Tisselli)
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