mercoledì 29 ottobre 2025

Omicidio di Castel D’Aiano, svolta nel giallo: arrestata la moglie di Roberto Berti

Leda Stupazzoni, 81 anni, ai domiciliari con l’accusa di omicidio volontario. L’uomo sarebbe stato colpito una quarantina di volte con un oggetto affilato

Foto d'archivio 


Un anno dopo la morte di Roberto Berti, 81 anni, trovato senza vita nel cortile della sua abitazione a Razora di Castel D’Aiano, arriva la svolta nelle indagini. La moglie, Leda Stupazzoni, coetanea della vittima, è stata posta agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita nella mattinata di oggi, mercoledì 29 ottobre, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bologna, in collaborazione con la compagnia di Vergato, su disposizione del pubblico ministero Beatrice Ronchi.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Berti sarebbe stato colpito una quarantina di volte con un oggetto affilato, forse i cocci di un vaso, rinvenuti insanguinati a poca distanza dal corpo. A condurre gli investigatori verso la svolta è stato un complesso lavoro di analisi scientifiche e rilievi biologici, che hanno evidenziato tracce di sangue di entrambi i coniugi sui frammenti del vaso e all’interno dell’abitazione.

Il 23 novembre 2024, giorno della tragedia, Stupazzoni aveva chiamato il 118 sostenendo che il marito fosse caduto dal tetto del casolare mentre lavorava, riportando ferite fatali dopo essere precipitato su una carriola. Una versione che fin da subito aveva destato perplessità negli investigatori e che non ha trovato riscontro nelle successive perizie.

L’autopsia sul corpo dell’anziano ha infatti rivelato numerose ferite da taglio alla testa, al volto e al collo, incompatibili con una semplice caduta accidentale. All’interno della casa, i carabinieri avrebbero inoltre trovato un paio di scarpe della donna macchiate di sangue, lasciate accanto alla vasca da bagno. Stupazzoni, al momento del sopralluogo, presentava un taglio profondo alla mano.

Già nelle prime fasi dell’indagine, la moglie era stata iscritta nel registro degli indagati, ma la complessità delle analisi e la necessità di chiarire le dinamiche del delitto hanno richiesto mesi di approfondimenti.

Le testimonianze raccolte dagli investigatori, tra cui quella del figlio della coppia e di alcuni conoscenti, delineano un quadro familiare difficile: Berti sarebbe stato un uomo dal carattere violento, con episodi di aggressione domestica mai denunciati.

Con l’arresto di oggi, il giallo di Castel D’Aiano sembra dunque avviarsi verso una possibile verità, anche se la ricostruzione completa di quanto accaduto in quella casa isolata resta ora affidata al vaglio della magistratura.


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