La rilevazione condotta dall’Istituto CSA Research evidenzia che il 54,1% dei conducenti non utilizza la freccia al momento del sorpasso. Nel 41,7% dei casi non vengono utilizzati i dispositivi per la ritenuta dei bambini nei sedili anteriori; la percentuale sale al 48,4% in caso di bambini nei sedili posteriori. La percezione di sé mentre si guida è alta, decisamente meno clemente quando si esprime un giudizio sugli altri
Gli
automobilisti al volante hanno una percezione di sé e dei propri comportamenti
decisamente indulgente e il dito puntato contro gli altri. I pericoli che
causano incidenti o situazioni potenzialmente a rischio vengono attribuiti alle
condotte altrui.
È
la fotografia ai guidatori in viaggio, scattata dalla seconda edizione
della ricerca sugli stili di guida degli utenti, commissionata
da Anas (Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA
Research - Centro Statistica Aziendale - con
interviste su un campione di oltre 3mila persone e con circa 5mila osservazioni
dirette su strada, presentata oggi nell’ambito del convegno “Sicurezza
stradale: obiettivo zero vittime” organizzato in occasione della
giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.
Nella percezione di sé e degli altri, mentre si è alla guida, si evidenzia una significativa discrepanza. Per quanto riguarda il rispetto delle regole del codice della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra un punteggio compreso tra l’8 e l’8,8. Decisamente meno clementi quando si esprime un giudizio sugli altri: qui la percezione raccoglie consensi che vanno da 5 a 5,9.
Questa
forma di distorsione percettiva, nota come self serving bias, si accentua
in modo particolare nel contesto della guida, investendo il giudizio sulla
totalità dei comportamenti. L’automobile rappresenta da sempre un oggetto
fortemente identitario nella cultura italiana.
Non
solo un mezzo di trasporto, ma anche di espressione della propria personalità,
una seconda casa in cui si vuole essere comodi e riflettere il proprio stile.
Guidare l’auto è dunque un’attività che occupa un tempo significativo della
giornata e in cui si riflettono valori e gusti personali.
Nella
guida le persone investono tempo e intelligenza, confrontandosi con un contesto
che però, soprattutto nei centri metropolitani o trafficati, può essere anche
molto stressante.
Come
attività che prevalentemente si svolge da soli, la guida enfatizza
inoltre una prospettiva individualistica con atteggiamenti di idealizzazione di
sé e ostilità verso gli altri. In sostanza, la guida rappresenta un piacere
individuale mentre gli altri guidatori sono visti come anonimi e potenziali
ostacoli, i cui comportamenti sono scorretti.
Maglia nera per il mancato uso delle frecce. Dalle osservazioni dirette su strada emerge, infatti, come il 54,1% dei conducenti non utilizzi gli indicatori di segnalazione per il cambio di corsia in fase di sorpasso. Percentuale analoga (54%) non li utilizza per segnalare il rientro dopo il sorpasso. I dati non sono più confortanti per altre tipologie di manovra: il 35,4% degli automobilisti non segnala l’ingresso in strada da rampa di accesso, mentre il 19,5% non indica l’uscita.
Mancato rispetto delle norme del codice della strada anche per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di ritenuta per bambini: il 41,7% non li utilizza sul lato anteriore della vettura, dato che peggiora se riferito al sedile posteriore dove la percentuale di chi non ne fa uso sale al 48,4%. Infine, il 10,3% dei conducenti usa impropriamente il telefono cellulare e l’11,4% non indossa la cintura di sicurezza, dato che aumenta vertiginosamente per i passeggeri sul sedile posteriore (75,7%).
Non va meglio su altri fronti: su oltre 357mila veicoli monitorati, è stato rilevato il superamento del limite di velocità nel 9,6% dei casi; il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza nel 77,7%.
“Abbiamo
chiare indicazioni dalla Capogruppo FS: il traguardo è lo sfidante obiettivo di
ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia
alle performance dei più avanzati paesi europei. Con un altro target
all’orizzonte successivo, la Vision Zero entro il 2050” ha dichiarato l’Amministratore
Delegato di Anas, Aldo Isi.
“L’obiettivo
– ha proseguito Isi - è contenuto anche nel Piano d’azione strategico sulla
sicurezza stradale della Commissione europea ed è uno stimolo importante a fare
sempre meglio per accrescere la sicurezza, puntando sull’innovazione
tecnologica”.
“Per
conseguire questi risultati – ha concluso Isi - Anas ha predisposto un piano
strategico nel medio periodo articolato su più fronti (manutenzione,
innovazione tecnologica e campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza
stradale), che convergono sull’obiettivo di una sempre più elevata sicurezza
stradale”.
La
campagna di indagine sulle strade Anas ha visto la realizzazione di tre diversi
tipi di attività: il rilevamento di alcuni parametri di guida attraverso
sistemi di rilevazione automatica (velocità, distanza e
occupazione delle corsie su sei tratte stradali); interviste a un
campione di 3.036 utenti; osservazioni dirette
dei comportamenti di guida lungo sei differenti tipologie
di strade e autostrade: il RA10 Raccordo Autostradale “Torino Caselle” in
Piemonte; la strada statale 51 di “Alemagna” in Veneto; la strada statale 3bis
“Tiberina” tra Terni e Ravenna; la strada statale 1 “Aurelia”, tra Roma e
Livorno; la strada statale 16 “Adriatica” tra Bari e Otranto; la A2 “Autostrada
del Mediterraneo”.
Le
attività di osservazione diretta sono state eseguite con l’impiego di due
ricercatori all’interno di un’automobile che ha percorso l’infrastruttura di
interesse, registrando un campione di veicoli in transito e i comportamenti dei
passeggeri a bordo.
Anas,
in vista dello sfidante obiettivo di ridurre del 50% le vittime di incidenti
stradali entro il 2030, è fortemente impegnata nell’implementare la sicurezza
agendo su più fronti contemporaneamente con un piano d’azione strategico. In
attuazione del grande piano industriale 2022-2031,
presentato dal Gruppo Ferrovie dello Stato, Anas realizzerà 50 miliardi
di euro di investimenti dei 190 miliardi previsti. Il piano prevede
l’aumento delle risorse da destinare alla manutenzione programmata: al
momento sono in corso 1.200 cantieri di manutenzione e 65 cantieri di nuove
opere per un totale di circa 9 miliardi di investimenti.
Infine,
muovendo dal dato che oltre il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del
guidatore, Anas è impegnata anche nella promozione e diffusione di una cultura
della sicurezza stradale, attraverso la campagna di comunicazione “Quando
guidi, guida e basta”.
Sul sito Anas dedicato alle iniziative della campagna “Guida e Basta” sono disponibili i materiali del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”: guidaebasta.it/sicurezza-stradale-obiettivo-zero-vittime
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