giovedì 24 novembre 2022

La Valle del Reno è a rischio isolamento a causa di una viabilità mai risolta

Città Metropolitana assente . Fa rimpiangere la Provincia

 

Il Consigliere regionale Marco Mastacchi scrive:

 

Si ei aggiunto  un ulteriore capitolo alla ormai tragica situazione della viabilità nelle vallate del Reno e del Setta.

Dopo, nell’ordine:

  • La chiusura della Sp 325, chiusa al traffico dall’aprile 2019, con traffico deviato sull’abitato di Gardelletta
  • La viabilità provvisoria in corrispondenza del cantiere del casello di Rioveggio, con cantiere fermo da più di 10 anni
  • I lavori sulla bretella autostradale Sasso Marconi – casello di Sasso Marconi sud, e la previsione di chiusura anche delle gallerie autostradali di Monte Mario per lavori.
  • Non ultima per importanza, la chiusura del ponte Da Vinci che collega le vallate del Reno e del Setta, con tutti i disagi che ne sono derivati per gli abitanti delle vallate del Reno e del Setta ed in particolare per gli abitanti di Sasso Marconi che devono subire anche l’aumento del traffico deviato nel centro abitato
  • I problemi di viabilità sulla strada Provinciale Sasso Marconi - Pianoro (delle Ganzole)

un nuovo episodio si aggiunge alla lista.

La caduta avvenuta  di frammenti di rocce in corrispondenza della Rupe sulla Porrettana a Sasso Marconi ha richiesto un sopralluogo congiunto da parte dei Vigili del Fuoco, di ANAS, Trenitalia e personale del Comune di Sasso Marconi nel quale si è deciso di istituire un senso unico alternato in loco per motivi di sicurezza.

Le conseguenze per i cittadini di Sasso Marconi saranno ulteriori code che si aggiungeranno a quelle ormai consolidate per la chiusura del ponte Da Vinci.  Si aggiungeranno alle difficoltà che dovranno subire i cittadini della valle del Reno per raggiungere Bologna o per tornare alle loro abitazioni dopo il lavoro o la scuola.
 

“Questa situazione, oltre ad essere ormai impossibile da sopportare, dimostra come la viabilità subisca gli effetti di anni di abbandono conseguente allo smantellamento delle Province,” sottolinea il consigliere regionale Marco Mastacchi. “Il passaggio delle competenze alla Città Metropolitana si è dimostrato disastroso e quest’ultima un ente inefficace nella gestione delle strade. È stato smantellato un sistema di presidio e manutenzione delle strade che aveva dato ottimi risultati. Dalla chiusura delle Province e dal conseguente affidamento dei lavori con un sistema di grandi appalti la situazione è disastrosa e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.

Questo evento straordinario fa tornare di grande attualità il progetto della “bretella Reno Setta” a sostegno del quale erano state raccolte dai cittadini della valle del Reno quasi 20.000 firme e se si fosse dato seguito a quella richiesta questo progetto sarebbe oggi una realtà e non ci si troverebbe a dover isolare un’intera vallata.  

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ribaditi i problemi della viabilità risaputi da chiunque abiti in appennino; chi fa di mestiere il politico da 14 anni non credo possa limitarsi a questo!
Altrimenti Fabbriani può limitarsi ad andare ad intervistare uno a caso al Bar del Sole.

Anonimo ha detto...

Giusto, se non riesce a risolvere niente, perchè sta lì? Si sta comodi?

Anonimo ha detto...

Galeazzo, 'n do stai?!?
Il vice Ministro alle infrastrutture mentre cadono pietre su Porrettana e a ferrovia isolando quasi tutta la vallata cosa fa? Prepara l'albero di Natale?

Dante Franchi ha detto...

APPENNINO ISOLATO A CAUSA DI AMMINISTRAZIONI INADEGUATE.
a me risulta che nel progetto della variante di valico fosse previsto un collegamento fra la Porrettana e il nuovo casello autostradale di Cinque Cerri, a sud della Rupe.
Credo che i Sindaci del territorio abbiano gli strumenti per verificare se questa informazione è o meno corretta. Se questa bretella stava nei progetti della variante di valico, allora motivata soprattutto dallo spostamento a sud del casello autostradale, credo che I cittadini del medio e alto reno avrebbero il diritto di sapere perché non è stata realizzata.
E' evidente che se fosse stata realizzata questa alternativa avrebbe risolto molti problemi sia oggi che in passato. Vedi criticità Rupe, ponte di Sasso, casello Sasso nord utilizzabile solo con telepass e, in sostanza. avrebbe rappresentato un grande aiuto alla mobilità per tutta la parte del nostro appennino posta a sud di Sasso Marconi.
I guai però non finiscono li per il nostro territorio, ma per quanto attiene la mobilità e non solo, i problemi si sono moltiplicati a dismisura con lo scioglimento della Provincia e, soprattutto, con l'avvento di una classe amministrativa e di sindaci di questo territorio, che a tutto pensano fuorché a ai bisogni primari delle comunità della media ed alta valle del reno.
Si pensi solo alla latitanza di queste amministrazioni locali sul peggioramento dei servizi essenziali rivolti ai Cittadini.
Si tratti della perdita dei medici di base, dei disservizi quasi quotidiani e dei prezzi inaccettabili e/o disincentivanti all'uso della ferrovia, del silenzio incomprensibile verso gli enti preposti ad erogare servizi alle nostre comunità, vedi ad esempio ciò che sta succedendo da anni oramai agli uffici postali ed a quel servizio.
Si potrebbe continuare chiedendo ai sindaci per quale ragione hanno accettato e restano in silenzio davanti all'incredibile divieto di usare l'autostrada per chi non paga un obolo mensile a telepass nel casello di Sasso Nord.
Dunque cari amici e concittadini che risiedono su questo bellissimo appennino, forse è giunto il momento di chiedere conto alle amministrazioni del territorio di cosa in realtà si occupano, stante la evidente latitanza da quello che dovrebbe essere prioritariamente il loro ruolo: difendere e salvaguardare gli interessi delle Comunità locali.
Bisogna pretendere che le parole vengano sostituite dai fatti, o il nostro meraviglioso territorio diventerà ogni giorno più invivibile.
Ps. Solo io ho notato che il crescente abbandono di una visione d'insieme dei bisogni e dei servizi del nostro territorio a preso il via dai tempi dalla elezione diretta dei sindaci?
È da lì che è andata persa una visione del territorio ampia e ogni sindaco ha ridotto il suo interesse quasi unicamente al territorio comunale, perché è da lì che si ricava il consenso immediato per poter fare un secondo mandato. E' venuta meno quella visione/programmazione ampia indispensabile, e i risultati si fanno man mano vedere, si ad esempio la mancata manutenzione del ponte di Sasso e le disastrose conseguenze per un territorio tanto vasto quanto via via sempre più svantaggiato.
Se in passato avessimo avuto una classe amministrativa di questo spessore, noi non avremmo più ad esempio la ferrovia porrettana. Solo la lungimiranza degli amministratori locali dell'epoca salvò infatti questa Ferrovia dalla chiusura totale già decisa dal Governo, attivando addirittura il primo coraggioso cadenzamento orario su binario unico presente in Italia. Non avremmo mai avuto, altro esempio, un consorzio per la gestione associata dei rifiuti, oltre a diverse altre realizzazioni di interesse del territorio più vasto del nostro Appennino.
C'è perciò molto da rivedere a mio avviso, e dagli amministratori del passato andrebbero recuperati insegnamenti fondamentali.