Ci si accorge che i predatori, quali i lupi, creano danni anche in pianura e allora si denuncia l’emergenza selvatici
E’ da decenni che gli allevatori e gli agricoltori dell’Appennino lamentavano, anzi gridano, inascoltati l’impatto insopportabile degli animali selvatici ai danni delle loro attività e solo ora, che lupi e cinghiali hanno raggiunto anche le città e la pianura e il loro passaggio non è indolore, il tema viene addirittura affrontato a livello europeo. Confagricoltura informa infatti che è stata calendarizzata una riunione in cui si parlerà della possibilità di declassare il lupo da specie “strettamente” protetta a “semplicemente” protetta.
C’è chi grida e viene snobbato e chi sussurra e viene ascoltato. La tristezza del mondo attuale.
Dubbio invia questo articolo
di Bologna Today:
“I grandi carnivori, lupi in particolare, sono
un problema sempre più pressante per le aziende agricole: la loro presenza è
una minaccia per gli allevamenti e dalle zone montane si stanno spingendo
sempre di più in pianura". Lo ha dichiarato Guglielmo Garagnani,
presidente di Confagricoltura Bologna, a commento del provvedimento approvato a
Strasburgo per proporre nuove misure di protezione a difesa degli animali da
allevamento e delle intere comunità di montagna e di pianura dagli attacchi
della fauna selvatica. Abbiamo bisogno di norme e strumenti per contenere
la loro diffusione, proteggere le imprese e avere gli adeguati ristori in caso
di danni. Per questo accogliamo con estremo favore la risoluzione votata dal
Parlamento Europeo per cercare di frenare la loro crescita fuori controllo,
salvaguardando così le aziende agricole e riducendo il pericolo per i
cittadini”.
Nei prossimi
giorni è infatti prevista una riunione della Convenzione di Berna in cui si
parlerà della possibilità di declassare il lupo da specie “strettamente”
protetta a “semplicemente” protetta.
Per
Garagnani, non bisogna perdere tempo e confidiamo che la risoluzione si possa
concretizzare in misure a livello nazionale e locale. Solo nell’ultimo periodo,
in provincia di Bologna, abbiamo avuto riscontro di diversi cani da caccia
sbranati da lupi, segnale di come la minaccia sia vicina alle comunità di
montagna. A rischiare sono soprattutto le aziende agricole e di conseguenza gli
stessi agricoltori che ricoprono un ruolo di presidio e di tutela del
territorio. Il Parlamento Europeo ha riconosciuto l’esistenza di questo
problema, che sarà poi monitorato sulla base di dati scientifici ancora più
accurati”.
Per
Confagricoltura Bologna è inoltre molto importante che all’interno della
risoluzione siano state presentate opzioni di finanziamento per la prevenzione
contro i grandi carnivori e risarcimenti in caso di danni subiti, nonostante le
protezioni di difesa adottate. Nello specifico questi risarcimenti non dovranno
provenire dal fondo agricolo - privando quindi risorse agli stessi agricoltori
- ma dalla fiscalità generale.
I pericoli
sono due: il primo che sia la solita aria fritta, il secondo che, dopo aver ottenuto la salvaguardia delle
pianure e della città, l’area appenninica venga abbandonata, tonto, si sa, l’Appennino
è un area di sollazzo per i cittadini e nulla di più.
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