'Non si registra alcun inquinamento delle falde sotterranee'
"Nessuna
emergenza Pfas in Emilia-Romagna, dove non si registra alcun
inquinamento delle falde sotterranee". È il risultato del
monitoraggio svolto nel corso del 2018 dall'Agenzia regionale per la
prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna (Arpae) e
coordinato da Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale. Cosa
sono i Pfas
Le
analisi hanno riguardato le acque sotterranee in sei diversi punti
del territorio regionale, con l'obiettivo di rilevare la presenza di
13 inquinanti: dai dati è emerso che le acque di falda evidenziano
valori abbondantemente al di sotto delle soglie di sicurezza,
inferiori di 1 o 2 ordini di grandezza (il valore più alto rilevato
è di 0,8 nanogrammi al litro; il massimo consentito è di 30).
Limiti in gran parte rispettati anche per le acque superficiali, dove
le verifiche sono relative a campioni prelevati in altri sei punti
della regione.
Gli
unici casi di superamento, di bassa entità, sottolinea Arpae,
interessano la
sostanza Pfos
(acido perfluoroottansulfonico), con valori compresi tra 1,2
nanogrammi al litro che si sono registrati al Ponte Baccanello di
Guastalla (Re) sul Crostolo e 9,7 nanogrammi al litro rilevati nella
stazione di Ferrara lungo il Po di Volano (soglia 0,65 nanogrammi al
litro).
Arpae
esclude "qualsiasi situazione di emergenza: il quadro è infatti
ben diverso da altre aree del Paese, ad esempio il Veneto, dove i
valori riscontrati sono stati oltre mille volte superiori ai
parametri di legge. Si tratta di picchi di contaminazione acuta non
comparabili con la situazione dell'Emilia-Romagna". Il
monitoraggio prosegue
anche nell'anno in corso.
Nessun commento:
Posta un commento