Donatella
Allegro presenta il suo libro su bici ed emancipazione femminile
La
bicicletta è divenuta strumento, e simbolo, della libertà
e dell'autonomia delle donne già alla fine del XIX secolo, e
i due percorsi si sono intrecciati nel Novecento e continuano a farlo
oggi. A ricostruire le storie e le figure più significative
dell'emancipazione femminile "su due ruote" è il libro E
io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta, che
l'autrice Donatella Allegro ha tratto da un fortunato
spettacolo teatrale e presenterà oggi, martedì 16 aprile alle 20.45,
presso la Casa per la Pace “La Filanda” a Casalecchio di
Reno.
In
molti Paesi del mondo le donne non possono andare in bicicletta, che
"è un mezzo poco controllabile (e quindi sottilmente eversivo),
è un prolungamento del corpo (e dunque potenzialmente scandalosa), è
economica (e dunque troppo democratica)". Sono però tante le
donne nella storia che hanno "voluto la bicicletta",
rivendicando la propria libertà e "muovendosi per stare in
equilibrio"; le loro storie, raccolte in pagina (e portate in
scena) da Allegro, vanno da Alfonsina Strada, che nel 1924 si
conquistò il diritto di correre il Giro d’Italia insieme agli
uomini, alle donne migranti che oggi imparano ad andare in bicicletta
(e a conquistarsi l'autonomia) grazie all’aiuto di associazioni
come la FIAB e la Casa delle Donne Migranti di Modena. E io pedalo
è stato primo classificato al Premio Padus Amoenus 2018 – sezione
narrativa, Marchio di qualità alla "Microeditoria" di
Chiari 2018 e terzo classificato al premio Speciale Donna 2018 –
sezione libri editi.
L'ingresso
è libero.
Donatella
Allegro, bolognese, nel 2008 si è diplomata presso l'Accademia
Nazionale di Arte Drammatica "Silvio D’Amico" di Roma, e
lavora come attrice, regista teatrale e insegnante. Dopo la
collaborazione con Mario Perrotta nella Trilogia sull’individuo
sociale (2010-2012), dal 2012 gran parte del suo lavoro
teatrale è dedicato ai progetti di Claudio Longhi per Emilia Romagna
Teatro Fondazione – da ultimo, e in tournée da febbraio 2018, La
classe operaia va in paradiso. Ha svolto il ruolo di aiuto
regia di Mario Perrotta per lo spettacolo In nome del padre
(con consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati), che ha
debuttato al Piccolo Teatro di Milano a dicembre 2018.
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