Emanuele
Scafato, epidemiologo dell'Istituto superiore di sanità lancia
l'allarme per un trend che viene visto in rapida crescita: il 17%
delle intossicazioni per alcol nei pronto soccorso riguarda ragazzini
sotto i 14 anni. "Bisogna intervenire presto"
Quando
in una classe si chiede "quanti di voi bevono" nessuno
degli studenti alza la mano, ma quando si chiede "chi di
voi conosce un coetaneo che beve" quasi tutti annuiscono. È
questo un semplice esempio per valutare la portata del fenomeno che
fa alzare l'allarme alcol sopratutto tra i giovanissimi. Una vera e
propria moda che vede un trend in rialzo.
Alcol, i numeri di una moda pericolosa
L'alcol
oggi è la prima causa di morte tra i giovani italiani
tenendo conto degli incidenti stradali. Il 17% delle
intossicazioni per alcol nei pronto soccorso riguarda ragazzini sotto
i 14 anni, il 41% degli adolescenti dichiara di conoscere almeno un
compagno di classe che ha "problemi con l'alcol".
Lo
spiega Emanuele
Scafato, è
l'epidemiologo che dirige l'Osservatorio nazionale 'alcol'
all'Istituto superiore di sanità: sta portando negli auditorium dei
poli scolastici italiani il film "Flight" di Robert Zemekis
nell'ambito dell'iniziativa "Io vivo sano" della
Fondazione Veronesi destinata alle prime e seconde degli istituti
superiori.
"I
ragazzi non solo bevono, ma bevono per ubriacarsi - spiega Scafato
- È un trend nazionale che ha cominciato a risalire, quindi
bisogna intervenire presto per scongiurare coma etilici e
intossicazioni".
Per
far provare ai ragazzi l'effetto di una "sbronza" applica
loro una maschera speciale che simula l'effetto di un paio di
bicchieri di vodka. "L'alcol, considerato socialmente anche
più pericoloso delle droghe, è in grado di compromettere
lo sviluppo cerebrale fino ai 25 anni".
Eppure
in Italia si spende 300 volte più in pubblicità di
alcolici che in prevenzione. Il risultato? All'ultima festa di
halloween in Toscana ci sono stati 700 ricoveri di minori ubriachi.
(BolognaToday)
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