Romano Franchi |
L’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese ha un
nuovo presidente: il sindaco di Marzabotto Romano Franchi. Aggiunge quindi
all’impegno di primo cittadino quello di Presidente di questo Ente di cui fanno
parte i comuni di Marzabotto, Vergato, Castel d‘Aiano, Gaggio Montano, Castel
di Casio, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno, Grizzana Morandi e Castiglione dei Pepoli. Abbiamo incontrato il
neo presidente anche perché ci presenti questo nuovo organismo tanto
promettente quanto ancora sconosciuto e gli abbiamo chiesto.
Che cos’è l’Unione dei Comuni?
“E
‘ un ente di secondo grado che nasce dalla trasformazione della precedente Comunità
Montana dell’Appennino Bolognese a cui succede a titolo universale con
decorrenza dal primo gennaio del 2014 in esito ad un lungo e articolato riordine
istituzionale.”
Porterà alla fusione?
“
Non si sa se porterà alla fusione in un unico comune. Sicuramente chi ha attuato
un processo di fusione come la Val Samoggia,
ha prima sperimento parecchi anni in unione.”
Gli scopi affidati al nuovo ente sono il risparmio e
una migliore gestione della macchina pubblica. Come verranno attuati questi
impegni?
“
Le funzioni che sono assegnate all’Unione sono funzioni proprie, in quanto Unione
della Montagna. Poi ci sono funzioni delegate dalla Regione e funzioni delegate
dai Comuni per la gestione in forma associata dei servizi. La massa critica di
queste funzioni dovrà determinare, almeno nel medio periodo, una riduzione dei
costi attraverso misure di razionalizzazione organizzative, una rigorosa
programmazione dei bisogni e una ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie”.
Quali sono le competenze dell’Ente e quindi le
tematiche a lui affidate ?
“Quella
della programmazione e attuazione delle politiche per la montagna, la forestazione,
il vincolo idrogeologico delegate dalla Regione; inoltre le funzioni delegate
esercitate in forma associata sono: lo sportello
unico delle attività produttive (Suap), la gestione del personale,la Protezione
civile,la promozione turistica e
culturale, i sistemi informatici, la gestione del sistema dei servizi socio sanitari,
la centrale unica di committenza, lo sportello sismico e la difesa del suolo”.
C’è chi dice che in verità i singoli Comuni non
delegheranno niente all’Unione.
“
Non è vero. Dipenderà chiaramente dalla nostra capacità di svolgere questa
funzione in modo efficace in collaborazione con i Comuni e quindi con i
cittadini”.
Alla Unione mancano i comuni dell’Alta Valle del
Reno. Si dice che questi sono
intenzionati a fare una nuova Unione. Cosa
succederà secondo lei ?
“L’Unione
dei Comuni dell’Appennino Bolognese è l’unico riferimento istituzionalmente legittimato
a rappresentare e tutelare le istanze del territorio montano. Tra gli obiettivi
di questo mandato c’è quello di riuscire a rappresentare l’Appennino bolognese
in modo unitario”.
Ha qualcosa da aggiungere che non le ho chiesto ?
“
Ho ascoltato e poi letto una
dichiarazione del professor Monaco, consigliere di minoranza a Vergato e dell’Unione
dei Comuni, e sono rimasto molto sorpreso dalla sua posizione critica e per
aver giudicato la gestione dell’Ente ‘apolitica’ perché unicamente affidata ai
sindaci dei comuni in Unione. Personalmente ritengo che quando la gestione
del territorio è una espressione unitaria che tiene assieme sindaci di diverso orientamento
politico, è sicuramente un valore aggiunto e una garanzia di assoluta
democraticità poiché affida ai primi eletti dei cittadini l’indirizzo
amministrativo, nel rispetto più rigoroso della volontà elettorale ”.
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