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LIAO
Dayou |
Questa mattina,
i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno eseguito delle misure
cautelari coercitive agli arresti domiciliari nei confronti di tre cinesi
residenti a Bologna, due coniugi 42enni, LIAO Dayou, e FANG Meilan
e una 32enne, CHEN Lijuan, coniugata con un altro cinese 42enne, WANG
Xiangming, destinatario di analoga misura restrittiva ma non ancora individuato.
I quattro sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere
finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
L’indagine,
denominata ‘Fior di Loto, ha avuto inizio due anni fa, quando i
Carabinieri vennero a
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FANG
Meilan |
conoscenza che in alcuni centri benessere del capoluogo
emiliano vi erano delle massaggiatrici cinesi disposte a prostituirsi dietro un
compenso economico. In breve tempo, lo spunto investigativo portava gli inquirenti
ad identificare il Centro Benessere ‘Papavero’, situato in via Emilia
Levante e gestito da LIAO Dayou. Poiché i primi accertamenti confermavano che
nel centro indicato venivano svolte anche attività di natura sessuale da parte
delle donne che vi lavoravano come massaggiatrici, l’attività investigativa
consentì di individuare un altro esercizio commerciale coinvolto nell’attività
delittuosa, il Centro Benessere ‘Sirena’, in via Domodossola e gestito da CHEN Lijuan.
Di fatto, i due centri sono riconducibili ad un unico capo,
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CHEN
Lijuan |
WANG Xiangming che
per la gestione del Centro Benessere Sirena si avvale della stretta
collaborazione della moglie CHEN Lijuan che oltre ad essere stata definita la
centralinista del centro (per via della sua padronanza della lingua italiana),
svolge anche mansioni di coordinamento della manovalanza delle massaggiatrici
da un centro all’altro. La gestione del Centro Benessere Papavero, invece,
viene affidata a LIAO Dayou che con l’aiuto della moglie FANG Meilan, si occupa
anche dell’indottrinamento e del controllo delle giovani donne, operanti
apparentemente come semplici massaggiatrici.
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WANG
Xiangming | | |
La
suddivisione dei compiti, che prevedeva l’apertura degli esercizi commerciali,
la gestione delle attività delle ragazze, il prelievo dei compensi da parte
delle medesime, la amministrazione delle somme di denaro ricevute, risulta
strutturata all’interno di un disegno criminoso che conferma un impianto di
stabile collaborazione tra gli indagati, tutti incensurati e provenienti da
Fujian, una provincia situata a Sud-Est lungo la costa della Cina.
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
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