sabato 26 luglio 2014

Risolutiva operazione antibracconaggio eseguita congiuntamente dalle Polizie Provinciali di Bologna, Firenze e Prato



Da Polizia Provinciale di Bologna

Si è conclusa nei giorni scorsi una imponente operazione antibracconaggio eseguita congiuntamente dalle Polizia Provinciale di Bologna, Firenze e Prato che ha portato alla denuncia di persone dedite all’uccisione di animali mediante l’utilizzo di armi munite di silenziatori, balestre, puntatori laser e trappole.
L'operazione è stata denominata in codice 'Candid Camera' perché ha avuto inizio nei confronti di un bracconiere, ignaro di essere ripreso da un obiettivo nascosto, ed è terminata con dei macabri 'selfie' di fuorilegge inconsapevoli che un giorno quelle immagini avrebbero ulteriormente contribuito ad aggravare la loro posizione dinnanzi all'Autorità Giudiziaria.
Il tutto ha avuto origine nel luglio dello scorso anno nel Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone (zona sempre vietata alla caccia), in località Barbamozza del Comune di Camugnano. Un fotoamatore, mimetizzato sotto un capanno in attesa di poter immortalare l'uscita dal bosco di un cervo nobile, grazie ad un potente teleobiettivo ha scattato diverse fotografie a un bracconiere che, ignaro di essere ripreso, con fucile da caccia e silenziatore, era intento alla ricerca e all'abbattimento di selvaggina.
Dopo la denuncia del fotografo alla Polizia Provinciale di Bologna sono iniziate le indagini volte all'identificazione del bracconiere e di eventuali altre persone coinvolte, che potevano fungergli da basista per la macellazione ed il commercio clandestino delle carni. L'individuazione del bracconiere è risultata particolarmente difficoltosa in quanto proveniva da oltre 100 chilometri di distanza ed era assolutamente sconosciuto in zona tranne che, ovviamente, ad un basista locale, anch'esso poi identificato.

Grazie all'importante attività investigativa svolta dai tre Corpi, che ha previsto anche attività di pedinamento e di intercettazioni telefoniche, nei giorni scorsi è scattato il blitz, che ha visto impegnati, complessivamente, 18 addetti tra Ufficiali ed Agenti, nei territori dei Comuni di Vernio (PT), Camugnano (BO) e Impruneta (FI). L'indagine è avvenuta sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica d.ssa Beatrice Ronchi.
L'intervento è iniziato alle prime ore della mattina con la perquisizione domiciliare-locale delle abitazioni di residenza ed in disponibilità delle persone ricercate, nonché degli altri annessi di pertinenza. Durante le operazioni sono stati rinvenuti numerosi mezzi di caccia illegali: due silenziatori da applicare ad armi da fuoco, quattro balestre munite di dardi con lame a rasoio, dotate anche di puntatori laser e fari, otto visori notturni, numerose torce con apposite staffe per posizionamento sulle armi per la caccia notturna, di cui una con impugnatura a mano e attacco per auto, nonché una grossa trappola per la cattura di istrici, dieci crani con palco di cervidi, numerose munizioni a palla non denunciate e la carabina con calcio pieghevole utilizzata per le azioni di bracconaggio.
Sul fuoristrada di uno degli indagati è stato inoltre individuato un vano di plastica, appositamente agganciato sotto al motore, dove veniva occultato e trasportato il silenziatore utilizzato su una carabina monocolpo pieghevole in calibro.44 Remington Magnum opportunamente modificata per inastare il silenziatore in parola. Durante l'attività di perquisizione è stata trovata anche una macchina fotografica digitale contenente foto dei bracconieri con le loro prede appena abbattute. In alcune addirittura era ripreso un basista mentre, orgoglioso e compiaciuto, stava squartando con un'ascia uno stupendo maschio di cervo nobile di peso certamente superiore a 250 chilogrammi.
E’ stato individuato anche il luogo usato per la macellazione degli animali abbattuti. Il locale, posto nelle immediate vicinanze dell'abitazione di uno degli indagati e sito a Camugnano, all'interno del Parco dei Laghi, era appositamente attrezzato con carrucole con ganci, lavatoio ed attrezzature varie (mannaie e coltelli), per appendere e sezionare le carcasse degli animali abbattuti. Qui sono stati rinvenuti, all'interno dei congelatori presenti, 15 chilogrammi di carne di cinghiale e cervo, suddivisa in vari sacchetti pronta per l'utilizzo.
Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro penale e le persone sono state denunciate alla procura della Repubblica di Bologna per reati di caccia all'interno di zona vietata, con mezzi non consentiti, su specie ed in periodo vietato e per detenzione di parti di arma e munizioni non denunciate.
Questa importante operazione, resa possibile grazie alla segnalazione di un cittadino, testimonia l'impegno e l'importanza della fattiva collaborazione dei Corpi di Polizia Provinciale di Prato, Bologna e Firenze, per la tutela del patrimonio faunistico dei nostri territori, mettendo fine ad una consistente attività illegale di bracconaggio ed a un ipotizzabile commercio abusivo di carne, anche con rischio per la salute pubblica.                       



7 commenti:

G.bonantini ha detto...

ALLA POLIZIA PROVINCIALE DI BOLOGNA

COMPLIMENTI
Esprimo,Ammirazione ed Elogio,per la loro funzione Istituzionale e sociale,per l'operazione ANTIBRACCONAGGIO svolta nel territori di CAMUGNANO.

Giuseppe BONANTINI di CASALECCHIO di reno
Volontario di Protezione civile
MOTOSOCCORSO F.M.I.
APPENNINO BOLOGNESE

Anonimo ha detto...

Più che la foto degli agenti della Polizia Provinciale vorrei vedere pubblicate foto e nomi e cognomi di questi esseri spregevoli. A volte bisognerebbe ripristinare la gogna

Anonimo ha detto...

Complimenti anche per la persona che ha fotografato il tutto. Tutti dovrebbero fotografare e denunciare quello che non si dovrebbe fare. Sarebbe sicuramente un mondo migliore.

Anonimo ha detto...

Suppongo che l’Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino (Urca) siano i più contenti di questa operazione, senza dubbio loro erano i più danneggiati da questo bracconaggio, sia per l'immagine negativa dei cacciatori, sia per la concreta sottrazione di capi alla caccia regolare.

Anonimo ha detto...

Fateli vedere in faccia.. chissa' che non si incontrino in giro x caso. Cmq l'appennino mormora....

Anonimo ha detto...

condanno pienamente il bracconaggio ma l'appennino è invaso da ungulati che fino a 20-30 anni fa gli abitanti e agricoltori dello stesso stentavano a conoscere. I piani di abbattimento sono un pieno fallimento e servono solo ad ingrassare i soliti enti(provincia) o associazioni(urca). Fate una passeggiata con occhio clinico per boschi o campi e vi accorgerete che il cervo di nobile non ha niente, che i cinghiali fanno più danni delle moto da cross(alberi sbucciati, piante giovani tosate, campi arati, sottoboschi rivoltati, zecche e parassiti che ci assalgono quando passiamo dove sono pasate queste bestie) a parte per i cacciatori e per i turisti della domenica con la Nikon al collo o appassionati del bramito che però spesso stanno in città e quando sono tornati nelle loro abitazioni con la foto o trofeo i problemi se li tiene chi realmente vive e lavora in appennino.Questi animali andrebbero ridotti(l'unica è sperare in un epidemia che in un intervento in quel senso) e confinati in aree limitate pubbliche. Non il contrario .
Firmato LO Spirito

Anonimo ha detto...

Sicuramente a Camugnano qualcuno sapeva. Bello un paese che si fa conoscere per le mafiette illegali.