“Se ha
coraggio, venga in piazza il 27 ottobre e si confronti con i lavoratori della
sanità”. Con queste parole il segretario regionale FIALS Emilia-Romagna, Alfredo Sepe, lancia una sfida diretta all’assessore
regionale alla Sanità Massimo Fabi,
invitandolo pubblicamente a partecipare allo sciopero generale della sanità
indetto per venerdì 27 ottobre.
Una provocazione che arriva a pochi giorni dalla
grande mobilitazione organizzata dal sindacato per denunciare quella che
definisce “una crisi ormai strutturale del sistema sanitario regionale”.
“Lo invitiamo – afferma Sepe – a
guardare in faccia chi ogni giorno tiene in piedi ospedali e servizi
territoriali. Se non ha paura del confronto, venga in piazza. Gli mostreremo i
danni causati da anni di tagli, precariato e scelte gestionali che hanno
impoverito la sanità pubblica”.
Secondo la FIALS, nelle aziende
sanitarie dell’Emilia-Romagna la situazione avrebbe superato da tempo il
livello di guardia: turni massacranti, carenze croniche di personale, pronto
soccorso in affanno e una crescente fuga di professionisti verso altre regioni
o verso il settore privato.
“Non c’è più tempo – prosegue Sepe –.
Servono assunzioni reali, stabilizzazioni per chi lavora da anni in condizioni
precarie e risorse adeguate per restituire dignità al personale sanitario. La
Regione continua a parlare di eccellenza, ma nei reparti si lavora tra
sacrifici e insicurezze”.
Il 27 ottobre sarà dunque una
giornata di forte mobilitazione. A Bologna,
cuore della protesta, confluiranno delegazioni da tutte le province per
chiedere un cambio di rotta nella gestione della sanità regionale.
“Questa non è solo una manifestazione
– conclude Sepe – ma un atto di verità. Invitiamo l’assessore Fabi a non
restare nei palazzi e a confrontarsi pubblicamente con chi ogni giorno subisce
le conseguenze delle sue scelte. Se ha coraggio, venga in piazza: noi ci saremo
con le nostre idee, la nostra rabbia e la nostra dignità. Lui venga con le sue
risposte”.
(Richiesto da Dubbio)
2 commenti:
Il Dott. Mike Yeadon, ex vicepresidente di Pfizer, vi implora di rifiutare l'identità digitale, le valute digitali delle banche centrali e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. "Entro il 2030... non potrete lasciare [il Paese]... non possederete un mezzo di trasporto privato, avrete un'identità digitale per fare tutto e avrete solo denaro elettronico con cui effettuare transazioni." "Direi che, a quel punto, siete schiavi." "E poiché li vedete arrivare, dovreste dire di no. Dite di no subito."
Talmente abituati agli scioperi del venerdì, che chi ha scritto l'articolo ha dato per scontato che il 27 ottobre 2025 fosse venerdì!
Ah! Ah! Ah!
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