In Aula l’interpellanza sulle criticità delle attese sanitarie. La Regione: “Lavoriamo all’interoperabilità, primi risultati attesi in estate”
Con
un’interpellanza presentata in Aula, il consigliere regionale di Rete Civica Marco
Mastacchi (nella foto) ha sollevato l’attenzione sulle persistenti criticità legate
alle liste d’attesa sanitarie, concentrandosi in particolare
sull’attuazione della Legge n. 107/2024, che istituisce la Piattaforma
Nazionale Liste di Attesa (PNLA), gestita da AGENAS.
L’obiettivo
della norma è quello di rendere interoperabili le piattaforme regionali per
la gestione delle prenotazioni sanitarie, aumentando trasparenza ed efficienza.
Tuttavia, secondo Mastacchi, i cittadini vengono informati delle novità
legislative dai media, ma non percepiscono ancora alcun impatto concreto
nella loro esperienza quotidiana con il sistema sanitario, finendo talvolta
per rinunciare alle cure o rivolgersi al privato sostenendo costi elevati.
Il
consigliere ha inoltre sottolineato che la carenza di personale medico e
infermieristico, unita al fenomeno della medicina difensiva
(prescrizioni in eccesso per timore di contenziosi), accentua il problema
delle attese, generando disuguaglianze nell’accesso ai servizi.
La risposta della Regione: “Sistema in fase di
attuazione, i dati sono già in trasmissione”
A rispondere
è stato l’Assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi, che ha
confermato l’impegno della Regione Emilia-Romagna nella direzione indicata
dalla nuova legge. “Stiamo collaborando con AGENAS fornendo i dati richiesti,
ma attendiamo ancora le specifiche tecniche complete per completare
l’integrazione,” ha spiegato Fabi.
L’Emilia-Romagna
ha comunque avviato già da novembre un’importante attività di raccolta dati
sulle liste d’attesa, inclusi gli appuntamenti in regime istituzionale
e in libera professione intramuraria, presso strutture pubbliche e
private accreditate. Sono già stati trasmessi i dati relativi ai mesi di
gennaio, febbraio e marzo 2025.
Per
realizzare questa attività è stata creata una nuova infrastruttura regionale,
in attesa del via libera operativo da parte di AGENAS, che consentirà il pieno
avvio dell’interoperabilità tra i sistemi informatici.
Prestazioni fuori tempo: il ruolo della “presa in
carico”
Fabi ha
anche chiarito un punto spesso frainteso: in caso di mancato rispetto dei
tempi previsti dal servizio pubblico, la legge consente che la prestazione
venga erogata tramite attività libero professionale intramuraria
(acquistata dalla struttura pubblica) o da soggetti privati accreditati, ma solo
attraverso l’intermediazione del sistema sanitario pubblico. Il cittadino
non può quindi ricorrere autonomamente alla libera professione mantenendo il
diritto a pagare solo il ticket: tutto deve passare attraverso la presa in
carico da parte dello specialista.
“La presa in
carico è fondamentale per garantire l’appropriatezza delle cure e per evitare
che il paziente venga rimbalzato tra prenotazioni e rinvii,” ha aggiunto
l’assessore.
I prossimi passi
Una volta
pubblicate da AGENAS le specifiche tecniche per la piattaforma nazionale, la
Regione predisporrà il progetto operativo definitivo per il pieno
adeguamento. I primi risultati concreti dell’intero processo, ha
spiegato Fabi, potrebbero essere visibili già a partire dall’estate.
Nella
replica finale, Mastacchi ha ribadito la necessità di migliorare la
comunicazione verso i cittadini: “È positivo sapere che il lavoro è in
corso, ma oggi non è ancora percepito da chi ne dovrebbe beneficiare. È
fondamentale investire sulla presa in carico e sulle campagne informative, per
ridurre la distanza tra norma e realtà vissuta.”

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