giovedì 22 maggio 2025

Marzabotto, inaugurato il Condominio Solidale per la Vita Indipendente: un nuovo modello abitativo per le persone con disabilità




 

di Martina Mari


È stato inaugurato ieri in via Risorgimento 13, nel cuore di Marzabotto, il nuovo Condominio Solidale per la Vita Indipendente, una struttura innovativa che offrirà la possibilità a persone con disabilità di vivere in autonomia, con il supporto di una rete di servizi facilmente accessibili.

L’iniziativa fa parte del progetto “Fragile a chi?”, promosso dall’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, ed è inserita nel Piano Territoriale Integrato per la Gestione Innovativa dell’Abitare nell’Appennino. Si tratta del primo di diciotto interventi previsti dal programma, che coinvolge l’intero territorio dell’Unione e prevede la realizzazione di circa 100 alloggi sociali, tra nuove costruzioni e ristrutturazioni, oltre a spazi per la terza età, attività culturali e accoglienza turistica.



«Questa inaugurazione è molto significativa – ha dichiarato Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e presidente dell’Unione dei Comuni –. È un progetto che portiamo avanti da anni, avviato con l’ex sindaco Romano Franchi e l’Associazione Passo Passo. Il condominio rappresenta una risposta concreta per persone con disabilità grave che desiderano iniziare un percorso di autonomia. La posizione centrale dell’edificio, vicino ai servizi essenziali, lo rende ideale per una vita indipendente ma supportata».

La realizzazione del condominio è stata resa possibile grazie a diversi canali di finanziamento: il “Fondo per il Dopo di Noi” della Regione Emilia-Romagna (Legge 112/2016), il contributo della Fondazione Carisbo e le risorse ottenute attraverso il Programma Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), sostenuto dalla Città Metropolitana di Bologna con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 5 “Coesione e inclusione”, componente 2, investimento 2.3 – finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.


Il Condominio Solidale di Marzabotto non è solo una risposta abitativa, ma anche un esempio concreto di come le istituzioni possano collaborare per promuovere l’inclusione, l’autonomia e la dignità delle persone più fragili, rafforzando il tessuto sociale delle comunità dell’Appennino. 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

sanno rendere la vita facile a 10 persone e un inferno a tutte le altre, quasi quasi, divento immigrato o disabile.

Anonimo ha detto...

Leggere certi commenti, utili solo a cercare di togliere energia alle idee,
Vi dico: Avanti sempre così!!(
Ottimo lavoro 😊
E Lasa chi degan

Anonimo ha detto...

Ecco come alimentare il proprio ego con poco sforzo e grande resa politica.

Anonimo ha detto...

ma battistini nessun merito?dopo tutto il lavoro fatto.