mercoledì 14 maggio 2025

Sasso Marconi rinnova la tradizione con la processione della Madonna del Sasso

 



Ancora una volta la comunità di Sasso Marconi ha rinnovato il legame con le proprie radici religiose e civili attraverso la tradizionale processione della Madonna del Sasso, che ha condotto i fedeli dalla Rupe fino al Santuario cittadino.

A guidare la funzione religiosa è stato il parroco don Paolo Russo, che ha officiato la cerimonia partendo dall’edicola dedicata alla Beata Vergine, situata ai piedi della Rupe. Questo luogo simbolico ricorda il trasferimento dell’immagine sacra dal santuario originario, scavato nella roccia, al borgo del Sasso — un evento che ha segnato profondamente la storia non solo religiosa, ma anche amministrativa del paese.

Don Paolo ha ricordato come, nel Settecento, il crollo parziale della volta del santuario rupestre spinse la comunità a trasferire l’immagine della Madonna in un nuovo edificio situato nel cuore del borgo. Il trasferimento avvenne dopo la costruzione dell’attuale Santuario e vide una grande partecipazione popolare. Fu proprio con la nascita del nuovo luogo di culto che anche l’amministrazione pubblica si spostò al centro dell’odierno Sasso Marconi: prima in un edificio di fronte al Santuario, poi nell’attuale sede municipale, costruita sull’aia dei Simili — un tempo spiazzo dell’omonima azienda agricola, storicamente gestita dalla famiglia Simili.

Questo cambiamento contribuì al declino del ruolo amministrativo della località di Fontana e a un progressivo calo della partecipazione religiosa nelle parrocchie vicine, come quella di San Lorenzo e del Borgo, il cui centro spirituale rimane tuttora la chiesa di Castello, ancora in piedi.



Il corteo dei fedeli ha ripercorso l’antico tracciato della storica processione, giungendo infine al Santuario, ricostruito dopo la sua completa distruzione durante la Seconda guerra mondiale.


Ad arricchire la celebrazione, come da tradizione, il suono festoso delle campane, grazie all’impegno e all’abilità dei campanari locali, che ogni anno accompagnano con la loro musica uno degli appuntamenti più sentiti dalla comunità.

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