lunedì 26 maggio 2025

Crinale Camugnano–Fontanavidola–Burzanella–Monte Vigese: un patrimonio millenario minacciato dalle pale eoliche

Un’area di straordinaria importanza storica e archeologica rischia di essere compromessa dall’installazione di pale eoliche alte 200 metri. 


ARCA Appennino Bolognese denuncia: 



Il crinale che si estende tra Camugnano, Fontanavidola, Burzanella e Monte Vigese, nel cuore dell’Appennino Bolognese, custodisce testimonianze di insediamenti e traffici che risalgono al Mesolitico, e che si sono susseguiti senza soluzione di continuità fino all’epoca medievale.

Una dorsale strategica nella storia d’Italia

Grazie alla sua posizione di collegamento tra la Pianura Padana e l’Etruria, l’Appennino Bolognese è stato crocevia di civiltà e commerci fin dall’XI millennio a.C. Il territorio è ricco di tracce risalenti al Neolitico, all’età del Bronzo e alla cultura villanoviana, con un culmine nella fondazione della città etrusca di Kainua (Marzabotto) nel VI secolo a.C.

Con la romanizzazione, l’area fu pienamente integrata nel sistema economico e viario imperiale grazie alla costruzione della Via Aemilia (187 a.C.). Le vallate vennero presidiate da ville rustiche e insediamenti che rivelano una forte vocazione agricola e artigianale. I toponimi come Camugnano e Vigo, insieme a reperti archeologici come tombe e manufatti romani, ne sono la prova tangibile.

Nel Medioevo, il crinale fu un punto nevralgico tra i domini longobardi e bizantini, costellato di fortificazioni e presìdi religiosi. A partire dal X secolo, la zona fu presidiata da castelli e rocche, diventando strategica sotto il controllo dei conti Alberti durante il regno di Federico Barbarossa.

Le scoperte archeologiche

L’area in esame è costellata di ritrovamenti di eccezionale rilievo, che ne testimoniano l’importanza storica:

  • Burzanella: frammenti di vasellame, una spada di fabbricazione spagnola, asce risalenti al 1000 a.C., una statuetta etrusca ai Querceti, e un tratto di strada antica emerso durante lavori edilizi.
  • Podere Bontecchio: deposito di asce dell’età del Bronzo.
  • Cinghione: uno dei più importanti depositi di reperti etruschi del Bolognese, oggi custodito al Museo Civico Archeologico di Bologna.
  • Montovolo: secondo lo storico Righetti di Castiglione, vi sono state rinvenute tracce di abitazioni e ceramiche.
  • Monte Vigese: identificato un tratto di strada antica lungo circa 20 metri, verosimilmente utilizzato per il transito di carri commerciali.
  • Chiesa dei Frascari: numerose monete romane rinvenute nei pressi della chiesa.
  • Crinale in prossimità dell’area destinata alle pale eoliche: un altro tratto di strada antica scoperto circa vent’anni fa, ancora visibile ma mai ufficialmente documentato.

Un’eredità storica da tutelare

La toponomastica locale rafforza le evidenze archeologiche: il nome Burzanella deriverebbe dal latino Briccius o Brittius, a conferma dell’influenza romana. Documenti medievali citano un castro nel territorio già dal X secolo.

Nonostante il valore del patrimonio storico, molte delle scoperte non sono mai state adeguatamente censite o tutelate. Per questo, studiosi e residenti chiedono:

  • la mappatura e catalogazione ufficiale di tutti i ritrovamenti, comprese le testimonianze locali;
  • il coinvolgimento attivo della Soprintendenza Archeologica;
  • la promozione di progetti interdisciplinari che integrino archeologia, storia e geografia.

Una minaccia concreta

L’installazione di impianti eolici di grande altezza in quest’area rappresenta un rischio concreto per la conservazione di un paesaggio storico-culturale unico. Interventi invasivi potrebbero compromettere in modo irreversibile le tracce millenarie ancora presenti sul territorio.

Conclusione

Il crinale Camugnano–Fontanavidola–Burzanella–Monte Vigese è molto più di un’area montana: è una dorsale della memoria storica, un laboratorio a cielo aperto di archeologia e cultura. Proteggerla significa non solo conservare il passato, ma anche investire in un futuro sostenibile fatto di conoscenza, turismo responsabile e identità territoriale.

(Sollecitato da Dubbio) 

 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravi, continuiamo a bruciare gas per produrre energia elettrica.

Anonimo ha detto...

Consiglio a tanti di andare all'estero ogni tanto dove di pale eoliche ne hanno tante e producono energia senza problemi. Solo in Italia ci si lamenta tanto e non si avanza. Così siamo rimaniamo sempre costretti a comprare energia dall'estero