Il ricordo dell'arciprete di Sasso Marconi
di Brusori Roberto
L'idea di lasciare un ricordo di don Dario Zanini con un filmato in
cui riportare le testimonianze di chi lo
aveva conosciuto, apprezzato e stimato, è di Ermanno Pavesi, Thomas Gueli e Sergio
Marzocchi.
Il filmato, che ha impegnato gli autori per ben due anni, è stato
presentato a Rioveggio nella ricorrenza del settimo anno dalla morte del
sacerdote e contiene le interviste rilasciate
da chi ha condiviso con lui tratti
di percorsi di vita, anche semplici
persone che, pur non condividendo la fede, lo hanno preso come esempio di vita.
Ne è emersa la figura eclettica di un uomo non comune, che consolida la sua fama di sacerdote integerrimo e di uomo colto, con tante capacità, fra cui quella
di scrittore (suo il libro Marzabotto e Dintorni 1944), di esperto ed estimatore d’arte (egli stesso
dipingeva) e di sportivo, aveva partecipato fra l’altro alla Marcia Longa.
Toccanti le parole del Vescovo Ausiliare Ernesto Vecchi (scomparso poco tempo fa). Lo ha ricordato per
la sua tenacia, la sua fede incrollabile, come integerrimo servo della
chiesa e fedele al gregge che gli era
stato assegnato.
“Don Dario amava la gente e le cose
che lo circondavano” ha detto monsignor Vecchi. “ Ovunque è stato ha lasciato
un segno della sua dedizione, specialmente verso i giovani, e della sua
intraprendenza”.
Nelle varie interviste, è stata ricordata la sua passione sportiva che lo aveva visto praticare ciclismo, podismo e alpinismo ed è stata testimoniata la sua fedeltà al mandato sacerdotale che lo aveva portato a creare oratori e spazi sportivi di arricchimento al complesso parrocchiale (a Sasso Marconi c’è ancora il grande spazio sportivo da lui voluto e chiamato ancora oggi ‘Il campo del prete’ e a lui dedicato dopo la sua morte). Pignolo ricercatore, raccoglieva e catalogava notizie di giornali, documenti, manoscritti di interesse, opere artistiche che custodiva in modo ordinato nel suo studio in canonica a Sasso Marconi e che gli permettevano poi di realizzare i suoi scritti, sempre puntuali e precisi.
Fra gli intervistati il fratello Martino (scomparso poco tempo fa) che, parlando con semplicità e con la voce rotta dalla commozione, ha raccontato il triste episodio della guerra in cui rimasero colpiti da una granata il fratellino Michele e la madre, morta proprio in seguito alle ferite e del costante impegno di don Dario nella loro assistenza e nel portare conforto a tutti coloro che si trovavano in difficoltà, sempre con cuore aperto e generoso. Inoltre sono state raccolte le testimonianze del direttore generale di Aemil Banca, il monzunese Daniele Ravaglia, del consigliere regionale Marco Mastacchi anch’egli monzunese, dell’attuale sindaco di Monzuno, Bruno Pasquini e del sassese Valerio Bignami.
Una parte importante è stata dedicata al suo corposo volume ‘Marzabotto e Dintorni 1944’ (ora in ristampa) in cui don Dario descrive le vicissitudini della sua famiglia e dei conoscenti durante l’occupazione tedesca e i risultati della sua ricerca sugli avvenimenti che caratterizzarono il tragico 1944 di Monte Sole. Una verità, la sua, non sempre in linea con la versione ufficiale e che ha sollevato critiche e alimentato scontri anche aspri con chi non condivideva la lettura degli avvenimenti storici. La convinzione è stata quella che la ricerca di don Dario lascia una importante testimonianza anche di quegli episodi che la versione politica della storia preferirebbe dimenticare.
Nello scambio di opinioni che è seguito alla proiezione si è parlato anche del grande amore per Montevenere, montagna che domina Monzuno e della gioia di aver fatto restaurare il piccolo tempietto e la grande croce in ferro ancora oggi ben conservata. Un bel momento di gioia e commozione che i numerosi presenti hanno condiviso assieme ai suoi cari.
Don Dario nacque il 12 maggio 1924 a Ca’ del Sorto di Rioveggio. Terzo di undici fratelli, il padre era il sarto della zona e la madre era casalinga. Dopo la scuola dell'obbligo entrò in seminario per proseguire gli studi e diventare prete. Nel luglio del 1947 fu ordinato sacerdote. Fu cappellano prima a San Luca poi a Mirabello. Nel 1957, gli fu assegnata la parrocchia di Sasso Marconi dove rimase fino alla morte avvenuta il 23 giugno del 2015.
1 commento:
Grazie don Dario Zanini per aver voluto rendere noto a tutti la verità sulla strage di monte Sole.
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