sabato 6 novembre 2021

Sempre più magro il patrimonio lavoro in Appennino: La Saga Coffee di Gaggio Montano naviga in acque turbolente

L’azienda veleggia verso la Romania. In ballo  centinaia di posti di lavoro.


La notizia non è giunta inaspettata. D'altronde da troppo tempo si guarda con indifferenza se non complicità all’impoverimento occupazionale dell’Appennino. La Saga Coffee di Gaggio Montano medita la chiusura dello stabilimento e ha già ipotizzato la data del De Profundis: la fine del 2022. La perdita è di 220 posti di lavoro, una quantità non indifferente in un’area già impoverita come quella dell’alto Appennino bolognese L’annuncio è di ieri.

L’assessore regionale allo sviluppo economico e al lavoro Vincenzo Colla si è subito espresso sulla questione: “La decisione annunciata è inaccettabile, già la prossima settimana convocheremo sindacati e impresa. L’attività non si deve fermare. Siamo vicini ai dipendenti e saremo al loro fianco per difendere l’occupazione in un’area fragile che non si può permettere di avere una cesura di tale portata, sociale ed economica”. 

La validità produttiva dell’azienda e soprattutto le capacità di ricerca e innovazione dello staff tecnico sono noti a tutti. Evidentemente le ragioni e le strategie della proprietà sono altre, come spesso avviene condizionate dalla severità dei numeri economici.

Siamo tutti felici per l’annuncio della mirabile ripresa del Pil nazionale, dovuto ovviamente a un recupero produttivo delle aziende, ma c’è da dedurre che in questa ripresa l’Appennino è escluso. Comunque a questo siamo ormai impotentemente abituati.

"La Regione è pronta ad aprire già dalla prossima settimana un confronto, con le forze sindacali e i vertici della Saga Coffee - ha detto l'assessore regionale - Siamo vicini alle maestranze e saremo al loro fianco”. Auguriamo all’assessore di riuscire a ottenere una inversione nelle proposizioni dell’azienda. Ma siamo abituati ormai a dover constatare che questo non avviene mai. Al più si ottiene un prolungamento dell’agonia di un polo produttivo. Siamo comunque fiduciosi che in questo frangente, vista anche la ripresa produttiva generale, il miracolo si possa avverare. Ne saremmo veramente molto felici.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quante volte ho sentito dire dalle istituzioni che non saremo / sarete abbandonati, I sindacati che promettono chissà che...Sindaci che si batteranno che saranno al loro fianco, si confronteranno...assessori che promettono, sì sì...poi alla fine chi la prende nel bisacchino sono sempre i dipendenti.

Mirabile ripresa del PIL??? ma dove!

Anonimo ha detto...

Rispetto al 2020 il PIL si sta impennando davvero un tot, faremo un +6, +7 % a dir poco.

Poi il 2020 rispetto al 2019 è stato un anno da -11%... checcevoifa' !!!