Eppur
si muove. Dopo trent'anni di attesa ha visto finalmente la luce il
primo tratto di strada del Nodo di Rastignano, nella periferia
Sud-Est di Bologna e si sta operando per realizzare il tratto
mancante. Non è granchè per ora, si tratta di circa un chilometro,
ma il collegamento permetterà di 'alleggerire' il traffico e i
tempi di attraversamento di una zona a ridosso del confine fra i
Comuni di San Lazzaro e Pianoro.
Altri
aspirano a poter 'tirare' un sospiro di sollevo perchè finalmente il
'pachiderma' viabilità ha fatto un passo. Fra questi i casalecchiesi
che attendono da oltre trent'anni la soluzione del nodo di
Casalecchio con l'interramento della Porrettana e della ferrovia.
Loro non hanno neppure quel chilometro che ha avuto Pianoro.
Eppure
qualcosa si muove: martedì prossimo tecnici di Anas faranno visita
ai possessori di area su cui si dovrà intervenire per l'interramento
della Porrettana per la formalizzazione dell'offerta di indennizzi e
per la presa di possesso. Insomma, anche se il pachiderma pare avere
'male ai piedi' e procedere con molta lentezza, si è mosso.
Lo
scorso anno era stato annunciato l'avvio dei lavori entro la fine del
2019 e questo termine sarà certamente superato.
Abbiamo
chiesto quale sia lo stato dell'arte al capogruppo della lista
civica di Casalecchio di Reno, Bruno Cevenini ( nella foto) , la cui formazione si è
sempre 'molto spesa' per la soluzione del nodo e per una
riorganizzazione viaria del versante a sud di Bologna con la
realizzazione del passante a monte della città in alternativa
dell'allargamento dell'attuale tangenziale.
“Gli
espropri non troveranno ostacoli,” ha chiarito Cevenini riferendosi
alle assicurazione avute dal sindaco Massimo Bosso. “Il Comune ha
già individuato soluzioni per gli espropriati anche con cambi di
aree e tutto dovrebbe procedere senza intoppi. Una volta entrata in
possesso della bretella che dovrà ospitare statale e ferrovia, Anas
procederà alla bonifica di eventuali residuati bellici (n.r.
operazione annunciata per la primavera scorsa). Quindi si procederà
alla consegna dei lavori il cui inizio credo richiederà ancora tempi
lunghi. Forse dovremo aspettare due anni prima di vedere ruspe
all'opera”.
E
la bretella sud è destinata al 'dimenticatoio ? gli abbiamo chiesto
ancora, facendo notare come con il nuovo governo il tema
'infrastrutture' sia passato di mano e finito ' in mani' Pd.
“Non
abbiamo assolutamente cambiato idea”, ha detto Cevenini. “Il tema
lo metteremo in campo nelle prossime regionali e nel rinnovo degli
organi amministrativi della città metropolitana. Appoggeremo chi ci
darà garanzie di affrontare con determinazione la soluzione da noi
prospettata e sostenuta come unica fattibile.
Cevenini
bolla poi come inadeguato il ricollocamento del dissuasore visivo
all'incrocio Garibaldi – Porrettana- Marconi, la cui presenza ha
garantito l'attraversamento degli automobilisti rispettoso del
semaforo per molti anni. Ora, non venendo più registrate molte
multe, si è pensato alla sua inutilità in quel luogo e si provvede
a ricollocarlo in un altro punto difficile della viabilità . “E'
un'operazione miope poiché il rischio di tornare alla inattenzione
degli automobilisti è reale, con i rischi che ne conseguono,”
sentenzia Cevenini, che aggiunge: " Anche la ricollocazione del semaforo all'incrocio via Piave- via Porrettana è inadeguata. Il semaforo dovrebbe essere a luce gialla ' a tempo' con il conto alla 'rovescia'. Il costo è elevato, ma i benefici funzionali molteplici. La spesa potrebbe essere 'messa in previsione' e sostenuta con le prossime entrate", conclude il capogruppo.
Anche
il signor Dubbio, nostro attento lettore, prendendo spunto
dall'entrata in servizio del tratto di nuova viabilità a
Rastignano, denuncia: “Intanto noi della Valle del Reno,
rimarremo fermi con le quattro frecce e in decrescita felice, perché
qualche lungimirante pensa che, rivolgendosi all'estetista per
imbellettare la Porrettana con rotatorie e fermate di autobus e
riducendo la velocità commerciale, si possa rendere il nostro
territorio appetibile per chi vuole fare impresa o per chi
imperterrito resiste ad abitarci. Serve una riqualificazione della viabilità all'atezza dei tempi. In mancanza, il declino economico e sociale è inevitabile”.
3 commenti:
A febbraio il sindaco di questa ridente cittadina, ha detto: i cantieri (della nuova porrettana) dovrebbero partire entro primavera, vedremo quindi ,le prime reti arancioni.... mi chiedo: come può l'amministratore di una comunità di quasi 40.000 abitanti fare un errore così grossolano? Perchè qui è autunno e non si muove foglia.
Se qualcuno ha la risposta batta un colpo. Grazie.
Le pratiche di esproprio son partite a maggio, cioè in primavera, un mese dopo le riunioni pubbliche.
Ci sono tempi tecnici prima dei quali non è possibile avviare i lavori, si sapeva già da allora.
Niente di anomalo.
Molto bene caro Anonimo, ti ringrazio, sinceramente, della presta risposta. Allora se così è, l'ottimo sindaco Bosso, poteva evitare l'esplicito riferimento alle "reti arancioni", perché, appostato da qualche parte, potrebbe sempre esserci un qualche malpensante che pensa che questa possa essere una mezza verità pre elettorale.
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