Le
unità immobiliari pubbliche del comune di Sasso Marconi sono 188, di
cui 129 già assegnate, 9 assegnabili e 11 in manutenzione. Le altre
unità hanno una cubatura inferiore al minimo di legge, per cui
necessitano di un intervento di normalizzazione rilevante. Tutte le
abitazioni sono gestite in concessione da Aacer, ad eccezione di 4,
gestite direttamente dal Comune e utilizzate per gli interventi di
emergenza. L'80 % degli assegnatari sono costituiti da famiglie
italiane e il 20% a famiglie prive di cittadinanza italiana, ma di
altri paesi anche dell'Unione Europea.
I
dati sono stati forniti dall'assessore Marilena Lenzi in occasione
della presentazione in Consiglio comunale del nuovo regolamento per
'l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica'.
La
proposta adegua il regolamento di Sasso Marconi alle nuove direttive
in materia dell'Unione Europea e alle leggi dello Stato italiano, ha
spiegato l'assessore Lenzi. L'assegnazione viene affidata a una
graduatoria fra i richiedenti stilata in base a un punteggio che si
ricava da una serie di dati oggettivi, come, per esempio, la
valutazione Isee, il numero dei componenti della famiglia ecc.
Inoltre, e questa è la novità, il regolamento consente agli uffici
comunali, in particolare ai servizi sociali, nei casi di
incompatibilità o di difficoltà di gestione ( per esempio
conflittualità fra due possibili assegnatari o fra residenti già
assegnatari nello stesso stabile) di intervenire con una relazione (
mix sociale) nella quale gli uffici valutano le diverse situazioni e
indicano il modo di procedere e su chi intervenire per un eventuale
trasferimento o assegnazione diversa. La decisione è segreta e
insindacabile.
Il
punto non è stato contestato dalle opposizioni e quindi è
certamente in linea con le nuove normative. Si sarebbe potuto
obiettare la 'mancata trasparenza', ma evidentemente la delicatezza
della materia e la volontà di consentire una soluzione il più
possibile indolore, ha consigliato il legislatore di affidarsi al
Comune, in possesso dei dati necessari per una decisione equa e
oggettiva.
Le
opposizioni hanno invece posto l'accento sulla possibilità di
'abusi' sulla gestione delle emergenze messe in atto da chi immigrato
da un altro comune alloggia nel paese da pochi mesi, si fa sfrattare
per morosità e reclama un alloggio di emergenza superando così la
'graduatoria' (osservazione di Marco Mastacchi della lista Dimmi. La
Lenzi ha spiegato che il tema è stato affrontato e tale 'abuso -
truffa' viene scongiurato dalla clausola che prescrive un minimo di
residenza nel comune di almeno 5 anni per ottenere l'emergenza . I
Dimmi quindi si sono astenuti. Contrario invece Mauro Muratori della
Lega il quale ha considerato inaccettabile che nell'assegnazione gli
italiani non abbiano una preferenza respetto ai non italiani. E al
suo voto contrario alla proposta ha fatto seguire un comunicato in
cui scrive: “ Il regolamento, basato sulla legge regionale,
contiene, a cascata, una direttiva europea che "regola" una
legge dello Stato, poi arrivata tramite la Regione fino al Comune.
Questa direttiva europea definisce dei parametri per l'assegnazione
che poi, ripresi nelle varie leggi penalizzano il Cittadino Italiano
bisognoso di un alloggio, con parametri che secondo il mio punto di
vista non sono adeguati a salvaguardare i diritti acquisiti fino ad
ora, anche dai nostri nonni. La legge statale che mi pare risalga al
governo Prodi, con Napolitano presidente della Repubblica e Amato
Ministro dell'Interno, secondo me non mette in primo piano il nostro
popolo e ......perciò non la condivido ne' nella razio, ne' sul modo
di procedere”.
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