I
sindaci della Val di Setta manifestano le loro preoccupazioni. C'è
parecchia preoccupazione per le segnalazioni indignate dei
viaggiatori
La Direttissima a Pian di Setta
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I
sindaci dei comuni della Val di Setta, Bruno Pasquini di Monzuno,
Franco Rubini di Grizzana Morandi, Alessandro Santoni di San
Benedetto Val di Sambro e Maurizio Fabbri di Castiglione dei Pepoli,
denunciano i disservizi sulla linea ferroviaria Direttissima
Bologna-Prato che i viaggiatori lamentano con grande disagio.
Era
noto che la prima settimana di riapertura, dopo i lavori svolti ad
agosto, sarebbe stata un rodaggio, visti i tanti cantieri aperti.
Tuttavia i disagi continuano anche dopo tre settimane: la certezza di
arrivare in orario è minata da soppressioni di diversi treni
regionali, porte che non si aprono nelle stazioni costringendo i
viaggiatori a prolungare il proprio viaggio fino alla stazione
successiva, tempi di percorrenza sempre più lunghi che costringono a
partire prima per percorrere gli stessi chilometri, ritardi e
cancellazioni.
Non
bastano le giustificazioni del gestore, perché ciò che preme ai
primi cittadini è ricordare che i viaggiatori devono
rispettare un orario di scuola o di lavoro, senza
trascurare le legittime esigenze
familiari: anche per il rientro a casa non c'è mai certezza di quale
sarà l'effettivo orario di arrivo.
Il
Comitato Pendolari ha scritto più volte alle imprese ferroviarie e
alle Regioni Committenti del servizio, ma secondo i quattro
amministratori le risposte da parte di Ferrovie dello Stato finora
non sempre sono state sufficienti: è soprattutto il ripetersi
del disservizio lamentato a preoccupare. I
viaggiatori della linea Direttissima si mettono in viaggio ogni
giorno con l’ansia di dover ricorrere al mezzo privato per non
giungere in ritardo a causa di una soppressione, aggiungendo al costo
dell'abbonamento mensile o annuale anche le spese di carburante,
autostrada e parcheggio.
Ciò
che i sindaci chiedono è «un adeguato livello di qualità del
servizio, anche alla luce dei progetti di rilancio del territorio che
vedono nel servizio ferroviario proprio uno dei punti di forza».
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