Oggi,
domenica 22 settembre, visite
guidate ai campanili e alle scuole campanarie con dimostrazioni di
suono
di
Carla Conti
Soprintendenza
Archeologia, belle arti e paesaggio
In
occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il mondo della
tradizione campanaria emiliana apre al pubblico i suoi luoghi più
significativi sia dal punto di vista materiale (i campanili e le loro
campane) che immateriale (il patrimonio musicale, tecnico, sociale e
culturale) con un variegato programma diffuso in tutti i territori
colpiti dal sisma.
Domani, domenica 22 settembre, sarà
possibile visitare alcune scuole
campanarie, autentici scrigni di competenze e saperi, ambienti
preziosi e suggestivi in cui si tramanda la tradizione campanaria
formando i campanari di domani.
La
giornata si concluderà alle 18-18.30 con il suono delle campane che
annunciano la riapertura del Duomo di Mirandola, in Piazza della
Conciliazione, al termine dei lavori di ricostruzione post sisma:
l'iniziativa è a cura dell'Associazione corde di Bronzo di
Mirandola, con la presenza di delegazioni delle associazioni
campanarie regionali che svolgeranno il solenne servizio liturgico di
suono, contribuendo ad inviare un messaggio di speranza per tutte le
comunità colpite dai terremoti.
Alla
scoperta delle scuole campanarie e delle tecniche di suono
Sempre
domani, nel Cortile
di Villa Pallavicini, Via Marco Emilio Lepido n. 196, i maestri
dell'Unione Campanari Bolognesi, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17,
insegnano le tecniche del suono nella struttura fissa a terra
installata nel cortile della villa, abitualmente utilizzata per
allenare giovani campanari e formare gli allievi.
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Le
campane della una palestra per allievi campanari di Villa
Pallavicini provengono dal campanile della soppressa parrocchia
di Nugareto a Sasso Marconi. Le quattro campane sono state fuse nel
1884 da Clemente Brighenti e installate dal 1993 su un telaio in
ferro all’interno della “casetta” posizionata nel cortile di
Villa Pallavicini.
La Curia Bolognese, proprietaria della villa, ha concesso alle Associazioni Campanarie locali l’utilizzo di queste campane che in virtù delle loro medie dimensioni vengono assiduamente utilizzate dai campanari come "palestra" per la formazione di allievi e per allenamento allo scopo di affinare la tecnica.
Sono sempre a disposizione per le prove e saranno visibili a tutti coloro che vorranno raggiungere il cortile domenica 22 settembre.
La Curia Bolognese, proprietaria della villa, ha concesso alle Associazioni Campanarie locali l’utilizzo di queste campane che in virtù delle loro medie dimensioni vengono assiduamente utilizzate dai campanari come "palestra" per la formazione di allievi e per allenamento allo scopo di affinare la tecnica.
Sono sempre a disposizione per le prove e saranno visibili a tutti coloro che vorranno raggiungere il cortile domenica 22 settembre.
Sasso
Marconi , località Tignano, Via
Tignano n. 53, ancora domani, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17,
visita al campanile a terra recentemente ristrutturato e alla scuola
campanaria intitolata a Mirco Nivazzi dove i maestri del Gruppo
Campanari Padre Stanislao Mattei si esercitano e fanno crescere nuove
leve.
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info info@gruppocampanaristanislaomattei.it oppure Gabriele Sarti 355669720 (Presidente) o Giovanni Cati 3280011740 (Segretario)
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info info@gruppocampanaristanislaomattei.it oppure Gabriele Sarti 355669720 (Presidente) o Giovanni Cati 3280011740 (Segretario)
La
Chiesa di Tignano, parrocchia ora soppressa e chiesa sussidiaria di
Mongardino, si trova sullo spartiacque fra la valle del Reno e quella
del Lavino, nel territorio di Sasso Marconi ma a pochi passi dal
comune di Monte San Pietro.
L'odierno complesso parrocchiale, risalente al 1883/84, è molto diverso da quello riprodotto in una litografia del 1851 nella quale il campanile figura posto sul lato occidentale della chiesa. Attualmente la cella campanaria si trova su una collinettta posta di fronte all'ingresso della chiesa il cui accesso è facilitato da una scala costruita da 99 tronchi di legno, opera dei campanari negli anni '80.
Il concerto è composto da cinque campane, quattro in tono maggiore realizzate da Gaetano Brighenti nel 1835 e la quinta, una grossa fusa da Clemente Brighenti, aggiunta nel 1883, accordata in tono minore.
Il concerto ha voci melodiose, ben intonate e risulta assai piacevole all'ascolto.
Un'epigrafe posta all'interno della cella ne riporta la data di costruzione, 1883, per cui si presume che le prime quattro campane abbiano alloggiato nel campanile dal momento della loro fusione almeno fino al rifacimento del complesso parrocchiale. La stessa epigrafe riporta la data di una ristrutturazione, nel 1937, e quella di un restauro del telaio operato nel 1970.
L'odierno complesso parrocchiale, risalente al 1883/84, è molto diverso da quello riprodotto in una litografia del 1851 nella quale il campanile figura posto sul lato occidentale della chiesa. Attualmente la cella campanaria si trova su una collinettta posta di fronte all'ingresso della chiesa il cui accesso è facilitato da una scala costruita da 99 tronchi di legno, opera dei campanari negli anni '80.
Il concerto è composto da cinque campane, quattro in tono maggiore realizzate da Gaetano Brighenti nel 1835 e la quinta, una grossa fusa da Clemente Brighenti, aggiunta nel 1883, accordata in tono minore.
Il concerto ha voci melodiose, ben intonate e risulta assai piacevole all'ascolto.
Un'epigrafe posta all'interno della cella ne riporta la data di costruzione, 1883, per cui si presume che le prime quattro campane abbiano alloggiato nel campanile dal momento della loro fusione almeno fino al rifacimento del complesso parrocchiale. La stessa epigrafe riporta la data di una ristrutturazione, nel 1937, e quella di un restauro del telaio operato nel 1970.
Recentemente i
campanari dell'Associazione Stanislao Mattei e alcuni volontari hanno
promosso il restauro della cella campanaria, che mostrava evidenti
segni dell’usura del tempo, dedicandola al giovane campanaro Mirko
Nivazzi, che proprio in questa scuola ha mosso i primi passi, grazie
alla benevolenza dell'attuale amministratore parrocchiale, M. Rev Don
Edoardo Magnani, e con la benedizione di S.E. Mons. Matteo Maria
Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna.
Il luogo ameno e isolato, la discreta facilità delle campane ad essere suonate alla bolognese, la tolleranza e il grande affetto dei parrocchiani per il suono delle campane e la disponibilità dei parroci hanno fatto si che questo luogo sia da tempo riconosciuto come una delle palestre più accessibili per le scuole dell'arte campanaria bolognese.
Il luogo ameno e isolato, la discreta facilità delle campane ad essere suonate alla bolognese, la tolleranza e il grande affetto dei parrocchiani per il suono delle campane e la disponibilità dei parroci hanno fatto si che questo luogo sia da tempo riconosciuto come una delle palestre più accessibili per le scuole dell'arte campanaria bolognese.
Pieve
di Cento
Appuntamento
sotto il voltone di Porta Ferrara, in Via Giovan Battista Melloni n.
22
Le campane mobili della Scuola campanaria intitolata a Dafni Carletti, storico campanaro Pievese. Suonerà il gruppo campanari della “Congregazione campanari di Pieve – Dott. Sergio Baraldi.
Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, a cura dell'Unione Campanari Bolognesi
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441
Le campane mobili della Scuola campanaria intitolata a Dafni Carletti, storico campanaro Pievese. Suonerà il gruppo campanari della “Congregazione campanari di Pieve – Dott. Sergio Baraldi.
Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, a cura dell'Unione Campanari Bolognesi
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441
Pieve
di Cento, le campane della scuola. Non
sono mai state su un campanile le cinque lucidissime e potenti
campane posizionate su un telaio mobile completamente in ferro che si
potranno osservare da vicino a Pieve di Cento.
Fuse nel 2010 dalla Fonderia austriaca Grassmayr su disegno e progetto dei campanari bolognesi, sono uniche nel loro genere: la fonderia ha infatti accettato di buon grado di coniugare la propria tecnica e arte fonditoria a una sagoma di campana alla bolognese, una realizzazione unica mai tentata in precedenza.
Il risultato lo si potrà ascoltare e ammirare il 22 settembre.
Fuse nel 2010 dalla Fonderia austriaca Grassmayr su disegno e progetto dei campanari bolognesi, sono uniche nel loro genere: la fonderia ha infatti accettato di buon grado di coniugare la propria tecnica e arte fonditoria a una sagoma di campana alla bolognese, una realizzazione unica mai tentata in precedenza.
Il risultato lo si potrà ascoltare e ammirare il 22 settembre.
Tutto
il programma su
http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/2019_campanerie_emiliane.htm
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