Rischia una denuncia per tentata truffa assicurativa. La polizia locale: "Ha usato la stessa tecnica in molti altri casi. Attenti, è un nuovo sistema per estorcere soldi"
Foto dal web |
Dubbio segnala:
Passaggio pedonale nel centro di Verona. Un uomo sta attraversando quando arriva una Panda. L’uomo batte le mani sui vetri e poi si butta a terra. Dice di essere stato investito dall'auto, chiede un'ambulanza. L'automobilista alla guida della Panda si ferma, scende anche la donna che gli siede al fianco, va verso il pedone immobile a terra e gli parla. Il pedone si fa accompagnare all’ospedale dove gli trovano sì delle fratture, ma risalenti chissà a quando. Passano le ore, affiorano i primi dubbi. Ma l'"investito" non può dare spiegazioni: scappa nel cuore della notte. L’enigma è risolto brillantemente dalla polizia locale grazie alle telecamere. Non è stato un incidente ma una tentata truffa assicurativa. Per quello rischia una denuncia il pedone, un 24enne di origine marocchina. Ma non finisce qui.
La
polizia locale indaga e scopre una storia interessante. Elenca
Altamura: “Cinque
episodi solo a Verona,
da marzo. Altri casi simili nel
Bresciano e
nel Modenese.
Sempre lui, sempre la stessa tecnica". Conclusione: “Siamo di
fronte a un nuovo
trucco
per tentare di fare soldi”. Paragonabile alla truffa
dello specchietto.
Per questo il comandante lancia un appello:
“Avvisare sempre le forze ordine e non pagare assolutamente, non
cadere nella trappola delle richieste. Perché potrebbe anche
capitare che chi finge un investimento chieda un ‘risarcimento’
immediato con questa logica: tu automobilista eviti l’aumento
dell’assicurazione, io non mi faccio più vedere’. Poi Altamura
sposta l’attenzione sullo strumento che ha consentito di evitare il
raggiro: “Se non ci fossero state le telecamere cosa sarebbe
successo? Magari un automobilista innocente rischiava il ritiro della
patente. Avere un equivalente
della Var
sulla sicurezza stradale è impagabile".
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